Il mio uomo nel PD

E’ Luca Sofri, alla Direzione Nazionale di venerdì scorso.

Di tutto l‘accorato intervento, di chi finalmente dice pane al pane e vino al vino, cito solo un passaggio pur se fra i meno significativi:

Continuo. Date metà del vostro stipendio da parlamentare a un progetto concreto – sì, lo so, che già lo date al partito: ma non lo sa nessuno, e soprattutto non gliene frega niente a nessuno. Guardate che la questione Casta è momentaneamente accantonata perché ci sono state le elezioni e una momentanea distrazione. Ma tornerà presto – non parlo del grillismo, ma delle legittime e fondate proteste sulla condizione intollerabile della nostra classe politica. E quando tornerà, noi non saremo attrezzati per venirne assolti. Prendiamo quei soldi e creiamo una scuola, borse di studio, aiutiamo le amministrazioni locali del PD. Facciamoci delle buone cose e diciamolo. Pubblichiamo – sul serio – non in un angoletto del nostro sito, il bilancio del partito, trasparentemente.

Giusto per dire che a Sava invece il piatto piange…

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