links for 2010-05-30

La semplicità paga

Per cambiare, ecco un bell’esempio di semplicità: con poco sforzo, il bar rosso-blu è adesso molto più gradevole e “pulito”

links for 2010-05-27

  • La proposta del senatore del Pdl Giorgio Rosario Costa di ritardare al 30 settembre le aperture scolastiche per favorire il turismo ha incontrato il favore del ministro dell’Istruzione Gelmini e ha aperto subito un vivace dibattito. […] Ma nessuno, nemmeno il ministro dell’Istruzione, si è chiesto che impatto questo provvedimento può avere sui ragazzi e sul loro processo di apprendimento, di crescita, insomma: sulle persone che stiamo formando e che faranno il futuro del nostro Paese. Questo fatto, prima ancora della proposta in sé, è assolutamente sconcertante.

Anche questo però ha il suo fascino

Da notare in particolar modo il sublime contrasto fra il lilla acceso del piano terra, la vecchia muratura del primo piano, e i tufi verniciati di giallo dello stabile confinante.

Ah, ovviamente in centro storico.

Il sabato del villaggio

Sabato prossimo  alle 18:45,  comizio dell’amministrazione in risposta a quello di ieri del Pdl.

Parleranno i consiglieri Lomartire di IoSud e Pichierri del Pd.

Conclude Aldo Maggi.

Poi raccontatemi, che io me ne vado al mare.

Fenomeni paranormali

Ieri sera  comizio-fiume del PDL contro l’amministrazione.

Hanno parlato prima la prof. De Carlo, poi l’avv. Iaia. Molte denunce condivisibili nel merito, ma anche parecchie contraddizioni.

Non entro troppo nel merito, perché non ho avuto la forza e il tempo di ascoltare per intero gli interventi, ma posso dire almeno questo:  elogiare dal palco il valore ed il coraggio della stampa libera (Zamberone, che si papereggiava tutto “prisciato” sotto al palco) mentre a Roma lo stesso PdL approva la legge bavaglio per giornalisti e giudici, è o non è un colpo di genio?

Vittorie di Pirro

Nel consiglio comunale di ieri sera,  approvato il bilancio come previsto, è stato invece ritirato il punto riguardante la gara d’appalto del servizio dei rifiuti. A chiederne il ritiro con veemenza è stato il consigliere Ninì De Cataldo, il quale è riuscito a convincere il consiglio comunale che la questione può essere approvata con delibera di giunta. Sorvolo per carità di patria sui dettagli.

Per quel poco che ne so si tratta di un’autentica stupidaggine, visto che il capitolato di una gara d’appalto che impegna il bilancio comunale per cinque annualità è certamente competenza del consiglio comunale. Ora però, grazie a questa trovata, la maggioranza ha davanti a sé due strade: o lo approva di giunta, commettendo evidentemente una palese irregolarità,  oppure deve ritornare in consiglio comunale, raddoppiando la figura di palta. Un punto per Ninì.

Detto ciò,  è però il sindaco Maggi a uscirne ancora una volta vincitore, senza problemi.

Anzi, oltre la guerra aperta di facciata, buona solo per i gonzi, quello che sembra evidente a molti è la palese trasversalità di certe posizioni e interessi.

Che non sono quelli dei fessicittadini, eh.

Sul prossimo numero di Democraticamente

Facciamo il punto della situazione: il sindaco Maggi, del Pd, è a capo di un’amministrazione con un vicesendaco, anche lui del Pd, un altro assessore del Pd e sei consiglieri comunali del PD. Siamo a metà maggio e malgrado i ripetuti annunci di un bilancio da approvare entro il 31 dicembre 2009 siamo ancora a zero.

Lo scorso 29 aprile infatti, è stato proprio il Pd con le sue assenze a determinare il rinvio della seduta consigliare, facendo slittare il tutto al prossimo 24 maggio.Alla base dell’episodio non una scelta politica del gruppo, bensì una serie di motivazioni scollegate, almeno apparentemente: un problema di famiglia per un consigliere, un ripicca nei confronti di un assessore per un altro, e, nel caso del capogruppo, la denuncia di inadempienza degli obblighi economici verso il partito da parte dei suoi amministratori.

Nel frattempo, i giornali riferiscono di almeno quattro o cinque inchieste della magistratura su alcune questioni poco chiare, la guerriglia interna al PD assume riflessi tragicomici, con richieste di sfiducia nei confronti di assessori dello stesso partito, ma di “corrente” opposta, e il sindaco non sorprendentemente dichiara di non volersi ricandidare alla fine del suo mandato.

Ce ne sarebbe abbastanza da pensare che l’amministrazione sia in forte pericolo, ma in realtà così non è. Dopo queste estenuanti schermaglie quasi sicuramente il bilancio verrà votato e tutto proseguirà come prima: a proposito delle sue perenni tribolazioni Andreotti direbbe che la giunta Maggi ha “gli anni contati”…

Quello che è in pericolo, in realtà,  non è l’amministrazione, ma la credibilità del Pd e di tutta la coalizione. L’impressione è che senza un deciso e improbabile scatto d’orgoglio, alla fine del suo mandato, del centro sinistra savese e di questa esperienza politica rimarranno solo macerie.