Notizie dalla Bulgaria

L’incontro Pd-M5S non è stato un gran successo: la sua proposta del “doppio registro”, qualunque cosa significhi non è stata un granché apprezzata dai grillini.

Non bisogna però disperare, un grosso impedimento alla formazione di un governo a guida Bersani è stato superato: questo pomeriggio si è tenuto il congresso del circolo del PD di Sava.

Battute a parte, spero che il partito possa contribuire in modo utile al dibattito politico locale, senza manifesti come questo e stupidaggini simili, che davvero non fanno onore a chi li realizza.

Sono messaggi di cattivo gusto oltre che sbagliati nella sostanza: in media in Italia i tempi di realizzazione di un’opera pubblica sono di circa sette anni, a Sava oltre dodici. E infatti, alcune delle opere dell’elenco presente sul manifesto hanno nascita ben precedente al 2007.

Da ciò discende una semplice considerazione: se vuoi TUTTI i meriti di realizzazione un0’opera pubblica hai due possibilità: o la realizzi a tempo di record, o ti fai rieleggere. Purtroppo per il PD, non sono riusciti in nessuna delle due.

Detto ciò, auguri di buon lavoro al nuovo segretario, Silvio Testa.

 

A ‘sto giro passo

Alle ultime elezioni politiche alla camera ho votato per Fare (per Fermare il Declino).

Da qualche giorno sono state pubblicate le regole per il prossimo congresso. Per votare bisogna essere tesserati, e la tessera costa 30€. Per chi ha effettuato donazioni  almeno equivalenti al movimento, la tessera è gratis.

Io solo 25.

Il partito democratico, oggi

Sul Quotidiano di oggi, nelle cronache di Taranto, c’è la risposta del segretario regionale Blasi alla lettera di autoconvocazione da parte del circolo 1° Maggio del congresso di circolo: in sostanza  l’attività congressuale è congelata per decisione unanime della commissione provinciale in vista della definizione di una spartizion…  pardon,  soluzione unitaria.

Pfui.

Ad avere un’alternativa  squarterei la tessera.

(Tarantoggi)

 

 

 

Il PD, un partito mosaico

Fatto di tessere.

Le due (ce ne sarebbe una terza, ma di questo parlo dopo)  componenti del PD si sono sfidate in una prova di forza nel tesseramento, e si profila un testa a testa sui 150 e spiccioli. Non chiedetemi cosa ci sia in ballo, che non lo so.

La montagna e il topolino

Alessandro Tauro racconta del primo congresso dell’IdV.

A volte anche prestare più attenzione alla collocazione degli ospiti ad un tavolo, e a ciò che ordinano i numerosissimi invitati, può cambiare il destino di una cena.

Viva la sincerità, e pure la democrazia

Il coordinatore del mio circolo del Pd, su Facebook:

Domani in Sala Amphipolis dalle ore 17.30 Assemblea del PD per eleggere i delegati alle convenzioni, i nostri delegati saranno candidati nelli liste a supporto di BERSANI & BLASI. (si vota dalle 19 alle 21)

A quanto pare franceschiniani e fersaniani hanno fatto l’accordone. Sava è avantissimo, l’ho già detto, vero?

Avanti, ancora più avanti, così avanti che abbiamo fatto un giro completo, e ora siamo indietro

Arrivano le magagne.
Alcuni amministratori del PD pare non abbiano ancora completamente versato la percentuale dei propri emolumenti che tocca al partito, il 15%. E’ un problema, certo, ma non così grande: sull’apppartenenza al partito non possono esserci dubbi, e sono sicuro che presto si rimetteranno in pari: c’è tutto il tempo per eventuali solleciti, per denunce ai vari organi di garanzia del partito, e, poi in ultima analisi c’è sempre l’arma di una possibile “sfiducia” da far pesare. Insomma, non è bella ‘sta cosa, proprio per niente, ma al netto dell’immancabile caciara non è nulla di drammatico: non c’è un limite temporale stringente, e, chi più chi meno fino ad ora hanno sempre onorato l’obbligo, anche se in ritardo.
Decisamente più grave mi pare il fatto che siano state rilasciate 344 tessere senza che al tesoriere siano arrivate le ricevute quietanzate emesse dalla federazione provinciale, e manco i soldi, ovviamente.
Io continuo a non voler credere che qualche genio abbia fatto tessere a gente che passava di lì per caso, ma lo dico ugualmente chiaro e tondo: chi non è in regola con il pagamento della quota annuale non deve poter votare alle primarie, fermo restando che se davvero le liste degli iscritti sono infarcite di prestanome, il Pd a Sava possiamo considerarlo bello e sepolto.

Avanti

Si, avanti.
Noi del Pd di Sava siamo avanti.
Diciamolo, in un partito diviso su tutto, dal testamento biologico al sistema elettorale, dalle alleanze per il governo alle politiche su lavoro, cos’è che ci unisce? Il regolamento più stupido che sia mai stato inventato per eleggere alcunché. E allora, uniti nella lotta alla stupidità, fraternamente condividiamo le scorciatoie verso la gloria. Ecco quindi che a Sava, nel congresso di circolo di domenica prossima, verrà presentata un’unica lista che conterrà al suo interno esponenti di entrambe le mozioni (se vi siete chiesti “quali?” andate pure avanti, questo post non è per voi). Si eleggeranno così gli undici delegati alla convenzione provinciale, i quali, malgrado l’apparentamento ad un unico candidato (bersaniano) voteranno poi nella convenzione provinciale per eleggere i rappresentanti regionali secondo la propria reale appartenenza. Grazie al meccanismo delle liste bloccate, infatti, si possono dosare i delegati a piacimento fra le due mozioni. Anzi, già che i siamo mi chiedo: 8 a 3? 9 a 2?
Tanto non cambia niente, dicono: ci risparmiamo il conteggio, le liste, e compagnia cantante, e siamo tutti contenti. In fondo l’unica cosa che conta al momento per i due big è superare il 5% per essere ammessi alle primarie, e questo ovviamente non è in discussione. Il problema semmai potrebbe sussistere per Marino, anche se pare che viaggi di molto sopra questa soglia. Lo stesso però, il risultato apparente sarà qualcosa di simile a: Bersani 300, Franceschini 0, Marino 0… Il che è un discreto incentivo a presentare una lista a sostegno di Marino, ‘fanculo.
Mi chiedo se tanta fattiva intelligenza sia propria solo della sezione savese del Pd, o sia invece patrimonio diffuso del partito: in quest’ultimo caso, forse certi sconcertanti “tanti a 0” per Bersani potrebbero trovare una loro spiegazione.
E forse una sonora smentita il 25 ottobre.

Comunicazione di servizio

Il coordinatore di circoolo gentilmente mi segnala che l’assemblea del PD per la presentazione delle mozioni in vista del prossimo congresso, originariamente prevista per veenerdì 18, è stata spostata a domenica 20, sempre in sala amphipolis.
Il giorno 27 invece si voterà per le convenzioni provinciali e regionali.

Triddu triddu… con quel che segue

Malgrado io  abbia già deciso quale mozione votare al prossimo congresso cittadino del Pd, non posso negare che lo stanchissimo dibattito che lo sta precedendo lasci spazio a molti dubbi e  perplessità. Non tanto sulla scelta in sé, che è fatta, quanto proprio sull’utilità del congresso stesso, vista la piega che stano prendendo le cose: voci di accordone prendono sempre più piede, i due candidati maggiori (bersani e franceschini, minuscoli) che rifiutano un pubblico confronto al terzo sfidante, l’incessante campagna acquisti ….
Il tutto mentre la maggioranza potrebbe essere incalzata sui tanti fronti in cui sta dimostrando la sua incapacità e la sua grossolana malafede. Ecco quindi che malgrado le difficoltà innegabili di un governo e di una leadership in grossa crisi, la minoranza non se ne avantagia, anzi, e non solo in termini elettoral-propagandistici: nemmeno sul piano della chiarezza e del futuro del partito si può essere ottimisti. Stiamo rinunciando all’opposizione per una “lotta” congressuale che non ci porterà a niente: le tre mozioni nella loro genericità hanno pochissimi punti qualificanti su cui differenziarsi: l’appartenenza della totalità dei big alle due mozioni favorite è frutto solo di un riposizionamento “tattico” del quale solo loro stessi in prima persona si avvantaggeranno – o pagheranno il prezzo. C’è chi ha aderito perché in caso di vittoria sarà il candidato alla presidenza alla regione, o il coordinatore provinciale, o il candidato sindaco e così via. E speriamo si tratti solo di questo, visto come vanno le cose.
E in culo al tanto strombazzato dibattito sui contenuti, ovviamente.
Il dibattito vero, quindi, al netto della caciara di facciata, finisce che lo fanno gli altri: giornalisti, blogger, e anche qualche politico in buona fede che probabilmente non ha niente da chiedere, e che anzi potrebbe dare tanto. Voglio chiudere quindi con un messaggio positivo, segnalandovi questo interessante botta e risposta fra Michele Salvati e Pietro Ichino sul sito di quest’ultimo.
Per chi ancora ci crede, o magari è solo intossicato dalla politica, ci si vede il 18 in sala Amphipolis.