Un lucido articolo sulla scarsa presenza di donne in politica in Italia, soprattutto nei ruoli che contano, e una ferooce critica all’attuale “velinismo”, cioè alla cooptazione di donne che, senza alcuna preparazione particolare, vengono scelte unicamente per le loro doti estetiche.
E non l’ha scritto Conchita De Gregorio su L’Unità, ma Sofia Ventura, sul Webmagazine di Farefuturo, la fondazione presieduta da Gianfranco Fini.
Qui assistiamo ad una dirigenza di partito che fa uso dei bei volti e dei bei corpi di persone che con la politica non hanno molto a che fare, allo scopo di proiettare una (falsa) immagine di freschezza e rinnovamento. Questo uso strumentale del corpo femminile, al quale naturalmente le protagoniste si prestano con estrema disinvoltura, denota uno scarso rispetto da un lato per quanti, uomini e donne, hanno conquistato uno spazio con le proprie capacità e il proprio lavoro, dall’altro per le istituzioni e per la sovranità popolare che le legittima.
(via Luca De Biase)
Update: a Ballarò intanto hanno letto una pesantissima intervista di Veronica Lario sulla qualità delle presenze femminili sulle liste PdL, che così riassume:
“Ciarpame senza pudore”
Update 2: il nuovo leader del Pd, Gianfranco Fini, per una volta si è fatto superare a sinistra…
Update 3: se avete stomaco, leggete qui. Qualche piccola perla:
Insomma, una trama di grande attualità. Torniamo a Berlusconi?
«Lo adoro. Gli faccio compagnia. Lui mi chiama, mi dice che ha qualche momento libero e io lo raggiungo. Resto ad ascoltarlo. Ed è questo che lui desidera da me. Poi, cantiamo assieme».
Noemi, quando la vedremo in politica, alle prossime regionali?
«No, preferisco candidarmi alla Camera, al parlamento. Ci penserà Papi Silvio».
Update 4: questo post potrebbe continuare all’infinito…
“Noi – ha detto il premier – vogliamo rinnovare la nostra classe politica con persone che siano colte, preparate e che garantiscano la loro presenza a tutte le votazioni e che magari non siano maleodoranti e malvestite come altri personaggi che circolano nelle aule parlamentari candidati da certi partiti”.
(da corriere.it, via manteblog)