Dieci cosa da sapere sulla Brindisi Corfù #3

  1. Da quest’anno non vengono piombati i motori delle imbarcazioni iscritte alla regata.  A pensarci bene, non è cambiato nulla. Già in altre edizioni, ci sono state barche un po’ “chiacchierate”, visto che il blocco del cambio non è mai stato un problema per una mano esperta. Quindi? Niente, rilassatevi e godetevela.
  2. Da quest’anno, le barche hanno levato gli ormeggi dal lungomare, e non più dal marina di Brindisi. Questo ha permesso una partecipazione molto più alta di pubblico, e il consumo di un numero  imprecisato di rustici del bar Betty.
  3. A memoria di 25 edizioni, nessuno ricorda uno zero di vento così prolungato sul canale d’Otranto. Dopo quasi 15 ore di regata, noi eravamo ancora a 80 miglia di Kasiopi. In pratica, stavamo tornando indietro.
  4. A Kerkhyra la crisi si tocca con mano: non tanto per le diminuite presenze turistiche, che non sono in grado di quantificare, e nemmeno per l’atteggiamento dei ristoratori, che letteralmente t’inseguono, quanto  per le dinamiche dei prezzi: mediamente aumentati del 30% salvo promesse di sconti  del 20%. Stile italico, esatto, e non depone benissimo a favore del futuro della Grecia. Ah, il gasolio è a 1,4€.
  5. La premiazione pare organizzata dal Giugno Savese: difficile trovare tanta costanza nel peggiorare ogni anno. Dalla rocca di Corfù si è passati ai bordi della piscina del marina, per ripiegare adesso allo spiazzo adiacente il bar. Senza palco, ovviamente.
  6. Per chi volesse fare il gggggiovane sul motorino a noleggio, un avviso: ritornando dal consueto giro dei locali del venerdì notte, tutti gli amici su due ruote sono stati fermati dalla polizia greca, con tanto di prova del palloncino. Meno male che i limiti greci sono ben più alti di quelli italiani, sennò… ahem. Io? Ero in macchina, come al solito.
  7. A proposito di macchina, quest’anno ero su una meravigliosa Hyundai Trajet, un autentico cassone ma col suo perché: in sette si stava comodissimi. Peccato consumasse come un’idrovora.
  8. La parte più bella della settimana è stata la gita verso il lago Korisia, che sarà pure una cagata, ma alle sue spalle una bella spiaggia sabbiosa pochissimo frequentata, regno di kite, windsurf e catamarani. Abbiamo noleggiato due hobie cat e abbiamo volato a 15 nodi sull’acqua per un’oretta! Poi caccia al tesoro per ritrovare la macchina parcheggiata sulle dune, quindi Mythos ghiacciata a stomaco vuoto e via. Molto Pointbreak!
  9. Del festacchione a bordo di Perbacco non parlo, mi dispiace. Ho promesso.
  10. Vabbè, solo una cosa, ed è una citazione di un amico che parlava al telefonino: “Amore, non è come pensi!”

ps: le classifiche le trovate su Velaitalia.it

Brindisi Corfù

In occasione della regata Brindisi Corfù, ho iniziato a collaborare con SephiraNews, una mailing list d’informazione sui principali avvenimenti legati al mondo della vela. Di seguito trovate l’articolo, qui invece potete scaricare il numero sei della rivista.
Chi fosse interessato a riceverla direttamente in mailbox, può contattare sephiranews@gmail.com.

La XXIV edizione della regata Brindisi Corfù ha avuto inizio in una splendida giornata dal sapore estivo con oltre trenta gradi di temperatura e vento leggero da E SE con previsione di entrata di un deciso vento di maestrale nel corso della notte. La barca giuria ha iniziato le procedure di partenza poco dopo le 13 per i Maxi-yacht, quindi subito a seguire per tutti noi altri “umani” con una boa molto più favorevole della barca giuria.
Questo solo per lʼufficialità delle cose, perché in realtà la regata è cominciata per il nostro
equipaggio molto tempo prima.
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Dieci cose da sapere sulla Brindisi Corfù – reloaded

  1. Per quanto tu vada veloce con la tua barca, la ciminiera di Cerano è sempre lì, dietro di te.
  2. Stare su una barca da crociera non è molto diverso dal fare il centrale su un j24, appena ti alzi in piedi per andare sottocoperta parte il coro: “visto che sei in piedi…” e quindi prendi i guanti di Massimo, lascia il cappello di Gianlu, prendi le fette biscottate di Giampiero, passa la macchina fotografica a Michele, and so on.
  3. Contrariamente a quanto uno sarebbe portato a credere, maggiore è l’impegno in regata, minore è il tasso alcolico dell’equipaggio. Gli altri anni al ritorno eravamo pronti per una comunità di recupero, quest’anno non abbiamo nemmeno toccato la bottiglia di rhum. Quasi.
  4. Una volta al marina, rimane valida la regola del noleggio dell’auto, ma se siete a un chilometro dagli uffici (e soprattutto dai bagni),  anche una bicicletta può essere molto utile.
  5. Se appena arrivati  viene effettuato un controllo di stazza sulla vostra barca, probabilmente avete ottenuto un buon (ottimo) piazzamento, ma non avete necessariamente vinto la regata. Ricordatevelo, altrimenti finisce che quando scoprirete di essere arrivati “solo” terzi, rimarrete pure delusi. Il che è da idioti, specialmente se è la prima volta che arrivate nel tempo massimo.
  6. Ttuttavia, pare che ai danni di Comegira ci sia stato un autentico complotto! Ambienti molto vicini alla massoneria, assieme ai servizi segreti israeliani. Come lo so? Non posso rivelarlo, mi dispiace. O meglio, potrei anche, ma poi sarei costretto ad uccidervi (c).
  7. …e comunque, il tempo compensato è una gran minchiata. Sarà che siamo abituati ai monotipi, ma fra barche che barano e rating approssimativi, non si ha alcuna percezione immediata del risultato. La soddisfazione viene dalla consapevolezza di aver fatto del tuo meglio, cioè una regata al massimo delle tue possibilità… La vera goduria poi è  tagliare il traguardo assieme a barche che per equipaggiamento ed esperienza dovrebbero essere arrivate ore prima di te.
  8. Gli annni passano per tutti: Bella era ricoverata in ospedale. Si sospetta il cedimento di un femore. L’anno prossmo, avremo un sex symbol col girello, mi sa.
  9. A Kerkhyra ho visto il gadget più orripilante e per questo più irresistibilmente attraente, della storia: un porta kleenex a forma di divano(!) con lo stemma del Panathinaikos(!). L’ avevo adocchiato l’anno scorso, ma un rigurgito di dignità mi aveva sconsigliato l’acquisto. Persa finalmente ogni ritrosia, quest’anno ero decisissimo a comprarlo ma l’unica volta che sono stato in centro il negozio aveva appena chiuso. Rimarrà un rimpianto indicibile, almeno fino alla prossima edizione della regata.
  10. A proposito, quando la rifacciamo?

Brindisi Corfù 2009 – Classifica overall.

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Sottolineata in rosso la nostra  posizione in classifica (anche terzi di categoria!), e in verde la posizione delle altre barche di Ondabuena, che ha così conquistato un prestigioso secondo posto nella graduatoria dei circoli velici.

ps all’ottavo posto un altro savese! Non siamo santi, nè poeti, ma…

Brindisi Corfù 2008, le classifiche

Pubblicate sul sito ufficiale.

Nella categoria holyday cup, cioè la nostra, solo due imbarcazioni qualificate. DUE!!!

Bastava arrivare per essere sul podio 😉 Per la cronaca eravamo su Dulcinea.

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Dieci cose da sapere sulla Brindisi-Corfù

  1. Dieci bottiglie di liquori vari forse sono troppe.
  2. Una sola busta delle frise di Epifani, invece, non basta.
  3. Il cerotto anti-chinetosi a base di scopolamina è una figata. (Non fatevi trarre in inganno dal nome della sostanza, il sesso non c’entra nulla).
  4. E’ bene che nell’equipaggio ci sia almeno una donna. Non perché questo assicuri del sesso facile, tutt’altro, ma perché non permette ad una conversazione tra soli uomini di raggiungere gli abissi che altrimenti toccherebbe lungo 32 ore di navigazione. E se pensate che si parli solo di sesso, avete ragione. Forse riuscirete ad evitare pure la gara di rutti.
  5. Bella, a mio parere, ci fa molto più di quanto non sia. Insomma, se vi bacia in bocca come entrate nel suo locale, non è che voi siate improvvisamente diventati i più fighi del bigoncio, e nemmeno avete a che fare con una dea del sesso. It’s only business.
  6. Appena arrivati a Corfù inizia la caccia al noleggio dello scooter. Se volete essere ancora più gggiovani potete noleggiare addirittura un quad. Se invece siete furbi noleggiate una macchina in tre o quattro, così risparmiate, viaggiate molto più sicuri, siete al riparo dalla pioggia, e potete andare molto più lontano. E per farlo non dovete nemmeno uscire dal marina.
  7. lo zarzichi (o come diavolo si scrive) non è niente male.
  8. Non conviene ammazzarsi per partire fra i primissimi, altrimenti si rischia dopo 22 ore di navigazione di scoprire di essere stati squalificati per essere stati fuori di un metro e mezzo dalla linea di partenza. Il che è seccante assai, specie se vi siete classificati secondi overall (e pure primi di categoria)
  9. Non conviene partire per ultimissimi, tipo carabinieri sulle piste di sci, perché si perde un sacco di tempo. Il che è seccante assai, specie se siete fuori dal tempo massimo per solo mezz’ora.
  10. Se in regata volete fare una bella figura, conviene gareggiare su una barca che non abbia una randa cucita con le mutande smollate del nonno, senza l’elastico. E poi avvolta nell’albero perché nessuno se ne accorga.

Avviso ai naviganti /2

Anche stavolta, le foto della regata sono al solito posto .

Disclaimer: non ho fatto alcuna selezione, ci sono quelle venute bene (poche) e tutte le altre.

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Una regata in poche parole

“Una fatica maledetta, un piacere passeggero, una posizione ridicola” (Philip Stanhope, a proposito del sesso)

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