Zamberone alla rai, subito

La Rai è allo sfascio, si sa, e una delle poche cose a salvarsi è (era) lo sport sul satellite.

Con due canali satellitari dedicati, infatti, la Rai è riuscita  a dare un po’ di visibilità a sport minori e a sport importanti che per vari motivi non hanno più spazio sui network a pagamento.

Però.

Sempre della Rai si tratta.

Dopo una prima settimana dei mondiali di basket in cui la Rai ha coperto la manifestazione in modo eccellente, ora che le squadre materasso sono state eliminate e inizia la fase più succosa dell’eliminazione diretta… la rai sparisce.

Sabato erano in programma Grecia-Spagna (che era stata finale nell’ultima edizione) e Croazia-Serbia, roba da far proiettare nelle scuole, e la rai che fa?

Niente.

Polo canoa, e rotelle. In diretta e  poi in replica per tutta la giornata.

A quando gli europei juniores del lancio del coriandolo controvento? Magari in diretta…

La storia perfetta

Da appassionato di politica, di cinema, e malato di basket, io da questa storia farei un film.

Il bravo Paolo Cosseddu sull’intreccio fra sport, politica e interessi immobiliari a Biella.

Una storia che nessuno ha ancora raccontato – ma prima o poi qualcuno lo farà – giudicabile a partire da un dato di semplice buon senso: immaginate un gruppo di potere finanziario, che pur di avere il via libera per la costruzione di un centro commerciale è disposto a realizzare un palasport da cinquemila posti e a regalarlo alla città, e avrete le dimensioni degli interessi in ballo.Il basket serviva solo a questo, a fornire un pretesto perché l’affare filasse liscio. Una volta andato in porto, non serve più.

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Ieri sera, in TV

flaviapLa vigilia di Ferragosto cosa c’è da guardare in TV? Sport, naturalmente. Oddio, su rai due c’era Calendar Girls, che la socia mi diceva essere molto carino, ma vuoi mettere?
Così ho prima gioito per la vittoria di Flavia Pennetta, e il suo ingresso nella top ten WTA, poi mi sono rovinato la serata guardando in differita l’ignobile, invereconda e umiliante sconfitta con la Francia per le qualificazioni agli europei di basket. Una partita da vergognarsi, davvero. Perdere si può, e con chi è più forte viene pure naturale, ma guardare quelle maglie azzurre vagare come fantasmi senza idee, senza energie né voglia né orgoglio, con il linguaggio del corpo di chi vorrrebbe essere ancora in vacanza, è stato davvero avvilente.
E così, per la prima volta dal 1961 (ma allora fu per scelta), l’Italia non giocherà gli europei.

Domenica al campo

Vincendo la naturale pigrizia post-prandiale della domenica, ieri pomeriggio ero a Brindisi per la partita di basket fra Enel Brindisi e non-so-che Reggio Emilia. Erano anni che mancavo dal palazzetto intitolato a Elio Pentassuglia, ma mi sono chiesto come sia possibile che strutture di quel tipo siano ancora agibili, ma vabbè…

Partita orrenda costellata di errori da una parte e dall’altra, con il Brindisi crollato definitivamente nel finale malgrado un discreto inizio.

Ma come nei film sulla grande corsa all’oro, dove i cercatori setacciando le pietre trovano le pepite, così nelle pieghe di una partita inguardabile, è spuntato un giocatore che, se mantiene le promesse farà veramente tanta strada.

Un ragazzo di 2,07 almeno, Melli. Coordinato,  veloce, dalla grande elevazione e con una mano più che buona al tiro. Ma soprattutto con una grande mobilità laterale, la caratteristica più importante per un giocatore, e forse l’unica non allenabile. Cioé, o ce l’hai o non ce l’hai.

E lui ce l’ha. Eccome.

Anche lui ha commesso tanti tanti errori, ma nonostante ciò ha praticamente vinto la partita da solo nel secondo tempo con i tiri, le entrate, i rimbalzi (18, alla fine!).

Per chi ama questo sport, un piacere per gli occhi.

Nel finale, lo sportivo pubblico brindisino lo ha applaudito a scena aperta. Irriferibili i commenti sui giocatori di casa…

Kiki e Coco

Coco Vandeweghe vincitrice del torneo junior allo Us Open di Flushing Meadows è la figlia di Kiki, negli anni ’80 ottimo giocatore NBA di Denver, Portland e N.Y. Knicks, il cui “marchio di fabbrica” era il jab-step (in pratica un arresto ad un tempo all’indietro dopo finta di palleggio in avanti, per creare la separazione dal difensore utile a scoccare il tiro in sospensione) da allora per tutti Kiki move.

Chissà che la dolce e simpatica Rosetta Vandeweghe, savese di adozione purtroppo scomparsa pochi giorni fa, non fosse alla lontana imparentata con Coco e la sua famiglia.

Asfaltati!

Celtics 131 Lakers 92

17° anello per Boston, che vince le finali NBA per 4-2 sui Lakers.

Qualche considerazione:

– su ESPN 9 commentatori su 10 davano per favoriti i Lakers.

– Pierce MVP delle finali.

– Jackson rimane a 9 anelli vinti, come Red Auerbach

– Rivers ha dimostrato di essere un grande allenatore, dopo che l’anno scorso, con una stagione da solo 23 vittorie, “Fire Doc Rivers” era ormai diventato un tormentone.

– La prima stagine NBA trasmessa in italia è stata quella del 1981, che si concluse con la vittoria dei Boston Celtics sugli Houston Rockets per 4 a 1. MVP delle finali Cedric Maxwell!

– Rondo, Posey, P.J. Brown, House, insomma il clan di supporto ai Big Three, è il vero segreto dei C’s.

– M.J. era di un’altra pasta rispetto al pur fantastico Kobe. Non è una questione di talento, per il quale il 24 è forse anche meglio del 23, ma di testa.

– L.A. con ampi margini di miglioramento, con Bynum in salute. Con un numero 3 forte possono aprire un’era.

– Boston ha vissuto forse la miglior stagione dello sport professionistico che una città americana abbia mai vissuto. Senza la leggendaria ricezione di David Tyree, Superbowl, World Series e titolo NBA sarebbero andati nel Massachussets

– “L’attacco fa vendere i biglietti, ma la difesa vince le partite”.

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Lottery tale

Nel basket usa, i migliori giocatori universitari vengono scelti dalle squadre professionistiche in base ad un sorteggio, che stabilisce l’ordine di “chiamata”. Il sorteggio è corretto in modo che abbiano più possibilità le squadre che sono andate peggio l’anno prima.

I Sacramento Kings sono andati maluccio, non malissimo, quindi hano poche possibilità di accaparrarsi la prima scelta assoluta, per la precisione lo 0,7% (sette palline su mille, letteralmente).

Grazie ad un concorso svolto dalla società, ad accompagnare la delegazione della squadra alla lotteria sarà una tifosa chiamata Margie Parilo, la cui nonna letteralmente perse l’ultimo fatale viaggio del Titanic, pur avendo già comprato il biglietto.

Le probabilità sono più o meno uguali.