Come siamo messi

Stasera in tv il confronto fra i cinque candidati del centrosinistra a guidare l’Italia. l’immagine qui sotto è presa dal sito ufficiale del PD.

Il confronto è stato organizzato e sarà trasmesso dal canale satellitare SkyTg24, ma potrà essere visto anche in chiaro su Cielo, il canale di Sky Italia sul digitale terrestre. Il dibattito sarà visibile anche online in streaming sul sito Sky.it e su quello ufficiale delle primarie del centrosinistra, che si chiama “Italia. Bene Comune”. Potrà essere visto anche su tablet e smartphone attraverso l’applicazione SkyGo per gli abbonati alla piattaforma satellitare.

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Esportare il modello Genova

Dal casino, magari nasce qualcosa di buono

4. Il Foglio dice che Bersani avrebbe chiesto ai leader  di Idv  e Sel – Di Pietro e Vendola – di non presentarsi alle primarie contro di lui e loro sarebbero orientati ad accettare. Un’ipotesi che nelle intenzioni dovrebbe rendere ‘bulgaro’ il consenso per il segretario Pd, in realtà potrebbe aprire un’autostrada a qualsiasi candidatura alternativa a quella dell’apparato.

Ecco, se dal mondo del centrosinistra italiano ne uscisse una decente entro due o tre mesi, l’effetto Pisapia-De Magistris- Zedda- Doria tracimerebbe dalle città a tutto il Paese.

E, chissà, potrebbe essere la volta che si vince.

L’ha presa bene, tutto sommato

Il sindaco di Genova uscente Marta Vincenzi, su Twitter, all’indomani della sconfitta alle primarie del centro-sinistra.

Standing ovation

Parlando di primarie, ma più in generale del Pd, Francesco Costa tira fuori questa gemma:

E quindi in realtà persino l’utilizzo del termine dibattito per descrivere quello che accade dentro il PD è improprio. Salvo qualche eccezione, non è un dibattito: è una guerra livorosa tra gente che pensa il peggio l’una dell’altra, i veltroniani dei dalemiani, i dalemiani della societàcivile, la societàcivile dei dalemiani, i vendoliani dei bersaniani, i dipietristi dei bersaniani, i dalemiani dei dipietristi, i vendoliani dei bersaniani. Tutti sempre pronti a brandire dichiarazioni e articoli di giornale contro i propri avversari, senza farsi troppi scrupoli e soprattutto senza farsi troppe domande.

(credits to the socia)

 

Il Pd esiste

Ma solo ad Avetrana, pare.

Si sono tenute oggi 26 Dicembre 2010 le primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco. I contendenti erano due, il già sindaco e consigliere Provinciale Conte e la dott.ssa Petracca alla sua seconda uscita elettorale dopo le provinciali 2009.

[…]

Conte dovrebbe ottenere secondo fonti ufficiose tra l’85 e il 90% mentre Petracca starebbe tra il 10 e il 15. Sarà quindi Conte che sfiderà il candidato del centrodestra alle prossime elezioni per il rinnovo del consiglio comunale

 

Un attimo di défaillance

Io Bordone lo stimo, eh, ma una simile analisi delle primarie pugliesi non la scriverebbe nemmeno la sorella di D’Alema, se ce n’ha. Siamo al livello di chi oggi sostiene che la trovata della leggina ad-personam è stato solo lo stratagemma inventato da Emiliano per sottrarsi alla candidatura e sostenere così l’amico Vendola.

70 a 30

Risultati delle primarie del centro-sinistra savese:

Vendola 680 Boccia 269

Nulle 4 Bianche 1

Secondo radio serva, il dato sembra in linea con quello provinciale.

Ultim’ora: clamoroso! A Maruggio vince Boccia per un voto. Non fate le solite battute, eh!?

A proposito di primarie

Lo dico: sinceramente non so ancora per chi votare. Se andare a votare.

Fino a qualche tempo fa avrei votato Vendola senza indugio, oggi non ne sono più tanto sicuro. Sono convinto che avesse ragione a pretendere le primarie, e pure della sostanziale positività del suo operato da presidente della regione, ma certi atteggiamenti ultra-personalistici mi appaiono fuori tono, quasi berlusconiani, se non fosse una parola troppo grossa.

Nel frattempo, giungono i primi appelli all’ortodossia di partito: chi fa parte del Pd, e principalmente chi fa parte a qualsiasi titolo del suo gruppo dirigente, non può non votare Boccia – questo il senso delle argomentazioni che circolano a tutti i livelli nel Pd, e anche a Sava, ovviamente.

Sarà pur vero, detto da chi pochi mesi fa nel PD invitava a votare Lista Florido per il bene del centro-sinistra, non fa sorridere?

Possibile fare peggio?

Pubblicato su iMille

La questione della candidatura alla presidenza della regione Puglia per il centro sinistra sembra avviata verso la soluzione più ovvia, con l’indizione delle primarie per domenica prossima 24 gennaio.

Si confronterano Nichi Vendola, presidente in carica, e Francesco Boccia, indicato dal segretario regionale del PD Blasi nel corso dell’assemblea regionale odierna del partito. In pratica, tutto come cinque anni fa, almeno apparentemente.

Se i nomi sono gli stessi, infatti, lo scenario è decisamente mutato. Nel 2005, il vento spirava forte in poppa alla coalizione dell’Ulivo, che infatti avrebbe vinto in dodici regioni su quattordici, costruendo le promesse per una vittoria elettorale alle elezioni politiche dell’anno successivo. Cinque anni di governo disegnano oggi un quadro della primavera pugliese difficile da leggere, fatto di tante luci e poche ombre nerissime, la situazione nazionale è quella che è, così alla fine ci si batte per non affondare, per non vedere quel risultato entusiasmante ribaltato nei numeri e nelle prospettive.

La paura, si sa, una cattiva consigliera: le speranze hanno lasciato campo al terrore della disfatta, consegnandoci l’immagine di un partito richiuso in se stesso alla ricerca di un’alchimia politica vincente, piuttosto che di un’idea su cui costruire una campagna elettorale trainante. Si è scelto infatti di dimenticare cinque anni di governo regionale per cambiare improvvisamente registro, come se il Pd in questa esperienza di governo fosse stato un semplice osservatore.

Una scelta sicuramente legittima e non priva di pragmatico buon senso, ma solo se vista da molto lontano – da Roma, “disciamo”.

Davvero ci si può stupire che Vendola, e anche pezzi importanti del PD, non vogliano semplicemente farsi da parte e lasciare il campo ad un nuovo progetto politico fatto di calcoli e di alleanze studiate a tavolino? Chi nella primavera pugliese si è speso senza sosta per cinque anni, ci ha messo la faccia, ha fatto l’assessore, il consigliere regionale, o magari ci ha semplicemente creduto, può davvero far passare tutto in cavalleria senza nemmeno lo straccio di un giudizio che non sia semplicemente “con l’UDC si vince?”

Quello che fino ad oggi appariva un contrasto insanabile può essere rappresentato in vari modi: uno scontro fra il solido pragmatismo bersaniano e l’idealismo perdente vendoliano e comunista, oppure una lotta senza quartiere fra poteri forti, oppure, ed è il mio misero punto di vista, semplicemente due diverse visioni del futuro del centro-sinistra, entrambe perfettamente legittime.

Quello che però resta inaccettabile è l’approssimazione con cui certi processi politici vengono letti e gestiti dal nostro attuale gruppo dirigente. Ci ritroviamo dopo quasi due mesi al punto di partenza, con l’unica via d’uscita costituita dalle primarie, e con il rischio inalterato che l’UDC non sia della partita. Non sarebbe stato molto

più saggio e lungimirante scegliere due mesi fa?

Le primarie sarebbero state comunque un rischio, ma avremmo avuto molto più tempo per ricucire un eventuale strappo con i “centristi”, oppure avremmo potuto lanciare col dovuto coraggio un nuovo progetto politico, fatto di tanti alleati e un nuovo avversario, lo stesso Vendola.

Scegliere è difficile, e soprattutto servono dirigenti capaci di farlo, così si è finito per traccheggiare: prima si è chiesto a Vendola di fare un passo indietro, poi si è candidato il non-candidabile, poi si sononegate le primarie, poi alla fine le si indicono – senza contare il divertente intermezzo del mandato esplorativo al candidato, una primizia assoluta, o la tragicomica leggina ad-personam.

Possibile far peggio?