Una personcina equilibrata

L’onorevole Carlucci in un dibattito alla Camera a proposito di internet e della sua regolamentazione.

L’interessato l’ha presa bene tutto sommato.

Almeno al governo hanno il senso dell’umorismo /2

«Da gennaio sarò per la terza volta presidente del G8, che sarà un G20 – spiega il premier – e rappresenterà l’80% dell’economia mondiale e il 72% della popolazione mondiale. Il G8 ha già come compito la regolazione dei mercati finanziari in tutte le nazioni; ho visto che per quanto riguarda internet manca una regolamentazione comune». Quindi annuncia: «Porteremo sul tavolo una proposta internazionale, essendo internet un forum aperto a tutto il mondo»

(corriere.it)

Fare il presidente ai tempi di Facebook

“non vi preoccupate, le cose restano le stesse, c’è solo un modo nuovo e forse migliore per raccontarvele.”

(Sasaki Fujika)

The bigG

La decisione di Google di lanciare un suo browser, Chrome, ha inevitabilmente creato un dibattito piuttosto accalorato se ciò sia un bene, o un male, o un così così. C’è chi applaude, ma non mancano le paure di grandefratellismo, o di tradimentismo nei confronti dei duri e puri di Firefox, sino ad oggi bandiera per eccellenza dell’anti-microsoft.

Consiglio piuttosto l’interessante articolo di Wired sulla realizzazione di Chrome.

Purtroppo non esiste (ancora) per mac, ma l’ho installato su una macchina windows e, beh, effettivamente é una scheggia.

Sarò un inguaribile romantico, o semplicemente un ingenuo, ma per me un browser migliore può essere comunque un progresso, pur se piccolo, nella nostra quotidiana esperienza internettara. E siccome è open source, le buone idee potranno essere tranquillamente adottate anche dai “concorrenti”, firefox in testa.

Insomma, non un’altra guerra dei browser, per favore!

“Get a life, instead !”

Politica e internet

Nel corso dell’assemblea dei iMille si è parlato molto di internet: del suo ruolo nell’organizzazione del pd, e di chiunque facia politica nel ventunesimo secolo. Poi uno legge l’audizione di Renato Farina, alias betulla, che all’audizione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dice testualmente:

A proposito di Internet, sono d’accordo che vada sostenuto, anche se è curioso che Di Pietro, che gestisce uno dei blog più importanti d’Italia, chieda un sostegno ai blog. Si tratta di un piccolo conflitto di interesse, ma questo non c’entra. Si parla di Internet come luogo della massima democratizzazione. È vero, però è anche luogo della giungla. Se infilate una mano in Internet e poi cercate di ritirarla, vi mancheranno almeno tre falangi, perché qualcuno nel frattempo ve le avrà mangiate! Internet prospera moltissimo sull’anonimato, ma non ritengo democrazia quella, basata sulla delazione fatta attraverso i famosi nickname, che non sono regolati e che portano a cause di diffamazione che non si risolvono mai.

Abbiamo poi il mito dei motori di ricerca, che dovrebbero essere neutrali e che invece sono evidentemente condizionati, a loro volta, da interessi finanziari. Se digitate il vostro nome su un motore di ricerca e siete di centrodestra, verranno fuori le cose più atroci del mondo. Se siete di sinistra, vedrete le cose migliori. (Commenti) Ve lo garantisco. Google Italia è così, provate. Ci saranno al suo interno certi algoritmi che permettono questo.

Faccio un esempio che mi riguarda: esistono siti che vengono divisi equamente, ma quelli che appaiono nella prima pagina sono tutti contro di me, dicendo in proposito peste e corna, tanto che, se mi vedessi per strada, mi prenderei a schiaffi.

Mi è parso che questo faccia molto inorgoglire gli amici del Circolo Obama del Pd, a me invece sorge una domanda: se noi con questa gente abbiamo perso di 10 punti, siamo sicuri che Internet sia così decisiva per la formazione del consenso?

Un ascensore guasto blocca il 60% del traffico internet (?)

Ieri pomeriggio, il sito del Corriere della Sera risultava stranamente irraggiungibile.

Oggi IlSole24Ore spiega perchè : un guasto al Mix di Milano, il nodo di interscambio dati dei principali provider nazionali, che a quanto pare non ha un altro nodo di sicurezza nel caso il primo vada giù.

Non é ben chiaro cosa c’entri l’ascensore, che viene citato solo nel richiamo in prima pagina dell’edizione cartacea (prima pagina di oggi), non sul sito web del giornale, e nemmeno nell’articolo.

Microsoft molla Yahoo

Malgrado un ultimo rilancio a 33$, a fronte di una richiesta di 37$, Microsoft molla.

Maggiori dettagli su Wired.