So’ gnuri!

L’articolato pensiero del francavillese medio sulla tendopoli.

La mia terra spiegata in 15 minuti

Il solito, fenomenale Zoro. Più tardi aggiungo un commento del francavillese medio, e la storia è spiegata per i posteri.

La risposta

Update: il sindaco di Manduria, Tommasino,  si è dimesso. E pure Mantovano.

 

Il sindaco Tommasino risponde alle critiche sul suo operato sulla questione del campo profughi di Manduria/Oria.

Il tono è quello di uno offeso dalle critiche, e che anzi giustifica il suo operato confermando di non aver saputo niente se non a cose fatte (e fin qui ha sacrosanta ragione), e poi rivendicando di aver da subito chiesto al ministro Maroni di smantellare l’insediamento.

Breve digressione: questa mattina mi sono recato in comune per un certificato;  come sempre il tragitto dal n.4 al n.49 di piazza san giovanni ha richiesto almeno un quarto d’ora, fra chiacchiere e saluti vari. In pochi minuti mi è stato raccontato:

– che il dott. XXXX (di Sava) ha trovato ieri pomeriggio la sua casa al mare aperta e piena di tunisini scappati dal centro

– che un orietano ha trovato la sua casa svaligiata di soldi e vestiti (!)

– che non è possibile avvicinarsi al campo perché viene impedita anche la carità e la beneficenza per non danneggiare le aziende coinvolte nell’appalto

– che la fornitura di acqua viene pagata 4€ la cassetta da 6 bottiglie

– che un orietano che vive vicino alla stazione ha visto dieci tunisini nel suo giardino e siccome ha la moglie bona (testuale) ha temuto per la sua incolumità (sua di lei, credo)

Questo per dire solo di quello che mi ricordo, e senza citare i commenti alle foto del campo su feisbuc, roba da far accapponare la pelle.

Ora mi dico:  i ministri gridano “fuori dalle balle”, i presidenti di regione e provincia e i sindaci interessati chiedono lo smantellamento immediato del campo, non sorprende poi che cittadini abbiano reazioni del tutto incontrollabili. Ancora una volta, la classe politica italiana nel suo complesso, dal suo livello più alto fino a quello a noi più vicino,  si sta mostrando del tutto inadeguata.

Il risultato è questo, al momento.

Sale la tensione, tre tunisini presi a bastonate a Manduria


…E la sera prima tutti al Dany’s

Silvia e Piersilvio si sposano a Oria.

Il principe ereditario dell’impero Mediaset ha scelto. Piersilvio Berlusconi convolerà a nozze con la bella Silvia Toffanin, ex letterina di Passaparola e conduttrice di Verissimo, nel castello di Oria, in provincia di Brindisi. Data prevista per il matrimonio, secondo indiscrezioni, settembre prossimo. E’ il primo scambio d’anelli – se la Soprintendenza ai Beni monumentali concederà finalmente l’ok – che si celebrerà nell’elegante maniero duecentesco, fresco di restauro, inaugurato l’8 novembre scorso. La celebre coppia sarà seconda solo all’imperatore Federico II, che proprio nel castello oritano festeggiò le sue nozze con Jolanda Di Brienne. Correva l’anno 1225.

 

La Casa Dei Film: “Burn After Reading”

Visto che a Sava il cinema è aperto solo il sabato e la domenica (e la programmazione è quella che è) per vedere un film decente siamo andati a Oria, dove è aperto tutti giorni ed è pure multisala.

Il film era “Burn after reading” dei fratelli Coen, quelli di Fargo, Non è un paese per vecchi ecc.

A questo punto, il racconto della trama è della socia:

Di che parla?

Di uno schizzato amante dell’alcol che lavora alla CIA, viene licenziato e scrive un memoriale coi segreti che conosce. Ha una bella barca e una moglie stronza che ha sua volta ha un amante idiota. Il memoriale finisce nelle mani di un’altra pazza nevrotica che si vuole rifare da capo a piedi e pensa di poter approfittare dei segreti trovati per finanziare le sue operazioni. E’ aiutata nell’impresa da un allenatore di palestra fanatico e demenziale.

Una sceneggiatura perfetta rivela man mano che il film avanza la stupidità disarmante dei personaggi: soprattutto gli uomini, che vanno dallo stupido-demente (Pitt), allo stupido-finto-in gamba (Clooney), ma anche le donne, totalmente prive di scrupoli e di un tale cinismo da dominare totalmente la scena di questa movimentata spy story. Il finale poi, è strepitoso.

Insomma, un film belllissimo, dove i fratelli Coen, con il loro sguardo beffardo e disincantato e aiutati da un cast stellare in stato di grazia, scrivono un altro capitolo del loro personale trattato sulle miserie umane.