Tg1, ieri oggi e domani

Repubblica, 26 giugno
Buone notizie: il soldato Pino si è rifatto vivo. Pino Scaccia, il cronista da combattimento paracadutato sul campo minato del Patrizia-gate, ha spedito dal fronte pugliese un dettagliato rapporto al Tg1. E ha scoperto -a soli 8 giorni dal primo articolo di giornale- che “è venuto alla luce un giro vorticoso di telefonate su feste e ragazze, un vero sistema”. Non solo, ma essendo uno che non guarda in faccia nessuno, lui ha deciso di non tacere più il nome eccellente al centro di questo “intreccio tra politica e affari”. Era ora, direte voi. Era ora. E infatti Scaccia quel nome l’ha fatto. Tenetevi forte: «Il pm ha convocato il governatore Nichi Vendola». Al centro di quel “giro vorticoso” di ragazze ci sarebbe dunque, secondo il rapporto del soldato Pino, un politico gay. Ci togliamo il cappello: è lo scoop dell’anno.
(Sebastiano Messina su Repubblica, via Wittgenstein)

La frase del giorno

«Le schede bianche, le nulle e gli astensionisti hanno voluto bocciare chi s’è presentato alle elezioni. Noi non c’eravamo e, quindi, è come se ci aves sero votato».
(Ippazio Stefano sul risultato elettorale)

La pratica e la teoria

Mentre in vista del congresso di ottobre nel pd ci si arrovella sulla linea del partito in tema di alleanze la realtà avanza: a Bari Emiliano ha offerto l’assessorato del mezzogiorno alla Poli Bortone, a Taranto come a Manduria viene azzerata la giunta comunale per permettere l’allargamento della maggioranza al centro di Udc e Noisud.
Insomma, al centro si discute, in Puglia la linea D’Alema prende piede.
Ma l’impressione non è di forza, ma di debolezza: sia Massaro che Stefano senza “centro” non avrebbero i numeri per continuare il proprio mandato.
La situazione savese non pare dissimile: malgrado la riunione di ieri sera non abbia avuto esito positivo, il percorso sembra segnato: noisud manda segnali positivi, e i precedenti regionali aiuteranno Maggi a portare a termine l’operazione.
Sarà magari doloroso (per lui) sacrificare Calasso, ma se ne farà presto una ragione, o magari troverà il modo d’infinocchiare qualcun altro.
Ah, dimenticavo… Maggi è del Pd, no?

Tg5, venerdì scorso.

“Ed ora sentiamo un’intervista con il sosia italiano di Michael Jackson, un uomo profondamente addolorato e *sinceramente preoccupato per il proprio futuro professionale*” (Cesara Buonamici, Tg5)
(Zio burp, su FF)

Ultime teorie

Prima si pensava che fosse Berlusconi bravo a saper parlare alla “pancia” degli italiani, ora il successo del medesimo viene spiegato in modo ancor più semplice: gli italiani sono come lui.

Il premier: “Non cambio, l’Italia mi vuole così”
Mi spiace ammetterlo, ma credo si tratti di un parere di rara esattezza.
Ne parlavo proprio l’altra sera, e ne parlavo più o meno così: che differenza c’è tra Berlusconi che sbraita contro i magistrati e il tizio a cui hanno fatto la multa per divieto di sosta, che se la prende col vigile e cerca di farsela togliere? Che differenza c’è tra Berlusconi che chiama Obama a gran voce destando lo sdegno della Regina d’Inghilterra, e quelli che parlano al cinema strafottendonese degli altri e mandandoli affanculo se si permettono di proporre un timido “shhh”? Che differenza c’è tra Berlusconi che si circonda di Previti, Mills, Ghedini e chi più ne ha più ne metta a togliergli le castagne dal fuoco, e gli italiani che danno due lire a un avvocato qualsiasi per fare ricorso contro le contravvenzioni, nella speranza che tra giudice di pace e prefetto decorrano i termini e possano evitare di pagarle? Che differenza c’è tra Berlusconi con Palazzo Grazioli pieno zeppo di escort che vanno e vengono, e le sfilate rombanti di SUV davanti ai bar di tutta Italia che dalle sette in poi iniziano a traboccare di spritz, gin lemon e mojito, con annesse mignotte e cocaina tirata nel parcheggio arrotolando cinquanta euro?
Nessuna, evidentemente: è semplicemente una questione di proporzioni.
(metiparaben via Lo scorfano)

E all’estero la pensano allo stesso modo, purtroppo.
(grazie a Daniele)