Di prima mano

Il dibattito di cui si parlava qui cresce d’interesse grazie ai contributi dell’ingegnere che ha progettato l’impianto per conto di AQP.

Pubblico integralmente un collage dei suoi ultimi interventi, davvero molto interessante.

Il riutilizzo in agricoltura (laddove ci siano colture intensive idroesigenti) e le trincee disperdenti non sono un recapito finale, hanno comunque bisogno di un cosiddetto “troppo pieno” che può essere costituito da un corpo idrico superficiale (fiumi o mare) o dai primi strati del sottosuolo. Nello specifico le trincee disperdenti, per le quali la regione puglia ha fatto diversi esperimenti, si sono rilevate dei fallimenti da tutti i punti di vista. Continua a leggere “Di prima mano”

Non se ne capisce più la dritta

Su Manduriaoggi, a proposito della recente riunione tenutasi in prefettura, la posizione del comune di Sava viene allineata a quelle dei comuni contrari allo scarico a mare previsto dall’attuale progettazione.

Il Comune di Sava, rappresentato dall’assessore Ivano Decataldo, ha fatto notare la necessità di avere al più presto il depuratore, ma ha anche espresso la propria comprensione verso le preoccupazioni dei comuni che si estendono sino alla costa e che traggono dal turismo una fetta consistente di risorse della propria economia.
A favore del progetto, così come è stato firmato, restano quindi solo la Regione Puglia (rappresentata dall’assessore alle Opere Pubbliche Amati) e l’Acquedotto Pugliese (rappresentato dai tecnici De Risi e Andriani e dal direttore della sede di Taranto Salinari).

Assessore, ci illumini…

Aggiornamento: sul sito del Comitato di Salute Pubblica c’è un resoconto dell’incontro, ma non chiarisce un punto secondo me importante, almeno politicamente: la posizione ufficiale del Comune di Sava.
Favorevole o contrario?

La storia infinita

Come anticipato nei commenti da Gianni Contino, si svolge quest’oggi in prefettura un incontro fra l’assessore regionale Amati, i sindaci di Sava, Manduria, Avetrana, Maruggio per cercare un possibile accordo sulla questione scarico a mare.

Gli aspetti del progetto di Vendola di maggiore contrasto sono quelli del livello di depurazione delle acque reflue (di tabella 1 o 2 secondo la Regione, mentre gli ambientalisti e gli amministratori di Manduria, Avetrana e Maruggio pretendono il massimo della raffinazione della tabella 4) e la lunghezza della condotta sottomarina: un chilometro per la Regione, tre e mezzo per gli enti locali. A non trovare obiezioni su tutto sono invece gli amministratori e la popolazione di Sava che vedono nel progetto del presidente uscente della Regione la soluzione all’annosa mancanza di fognature in tutto il proprio territorio.

Da segnalare sul quotidiano di oggi un democristianissimo intervento dell’ex-sindaco Francesco Massaro sulla questione. Purtroppo, non c’è link.

Pfui.

Ecco, appunto

Il consigliere provinciale del PD, Bartolo Punzi, sulla questione del depuratore consortile:

La Regione Puglia finanzia e firma il progetto del depuratore, ma è la Provincia che autorizza lo scarico in mare e noi non quella licenza non la firmeremo mai».

Vendola si è fermato a Sava

Bagno di folla per Vendola.

In un cinema gremito, introdotti da un sindaco Maggi incomprensibilmente relegato al ruolo di introduttore/presentatore, hanno fatto la parte del leone il presidente del comitato, Giuseppe De Maglie, e ovviamente Nichi Vendola. Nel mezzo, un breve intervento dell’assessore Amati.

Lo dico subito: la notizia non c’è, nel senso che la si sapeva già, ma è stato importante, almeno dal punto di vista simbolico, sentire il presidente annunciare  che l’opera ha finalmente un progetto definitivo approvato e finanziato e che verrà messo in gara al più presto. Speriamo bene.

L’auspicio è che il cantiere possa aprirsi entro la prossima primavera.

(Nota a margine: in sala radio serva parlava di accordo già fatto per Pd, UDC e compagnia su Boccia candidato presidente(!), poi sono tornato a casa e ho letto qualcosa di molto diverso. Boh)

Vendola a Sava

(commenti aperti)

Quando furono stanziati i soldi per gli ultimi tratti della fognatura, il sindaco Maggi aveva fatto affiggere un manifesto con un messaggio che diceva più o meno “quest’amministrazione lavora anche ad agosto!”. Era infatti l’estate del 2002, e la fase politica del “ribaltone”. In realtà si stavano anticipando il lavoro, visto che sarebbero andati a casa a novembre.

E così nel 2005, quando ci fu lo stanziamento decisivo ai fini della realizzazione del depuratore, come amministrazione noi pure facemmo pubblicare un manifesto di ringraziamento al presidente Vendola del tipo “grazie presidente” con annessa un po’ di propaganda spicciola a favore del centro-sinistra. Niente di particolarmente brillante, per la verità.

Qualche giorno dopo, sulle pagine del Giornale di Sava, un caro amico che purtroppo adesso non c’è più, il dott. Giuseppe Buccoliero, mi rimbrottò aspramente, nella convinzione netta che la fogna non è questione né di destra né di sinistra, e che la concessione di un finanziamento per la sua realizzazione non è altro che un diritto che a noi savesi è stato negato per tanto, troppo tempo.

All’epoca non penso di aver capito realmente il senso delle parole di Pinuccio, ora invece credo di si e posso dirlo con un po’ di vergogna: aveva ragione lui al 100%.

La realizzazione della fogna è un diritto, come il depuratore e la condotta sottomarina – e non c’è nessuno da ringraziare. E se qualcuno realmente avesse fatto qualcosa di speciale per questo nostro paese, Veendola compreso, avrebbe fatto solo ed esclusivamente il proprio dovere. Che non è poco, per carità, e basta per farne il MIO candidato alla presidenza della regione, ma basta così.

Sono passate le amministrazioni, i sindaci, gli assessori: il progetto è andato avanti lo stesso e ora ci siamo, finalmente. Lunedì a Sava arriva Vendola, e l’appuntamento è al cinema Vittoria alle 19: facciamone una festa, e soprattutto evitiamo di rovinarla con scambi di accuse e rivendicazioni di medaglie al valore. Arriviamo a questo piccolo traguardo con decenni di ritardo, e nessuno può “mettere cappello” su una cosa così importante senza oltrepassare il limite del ridicolo. Siamo stati in silenzio per quarant’anni quando in regione non ci cagava nessuno, evitiamo di sbranarci ora che le cose hanno cominciato a muoversi.

Lasciamo perdere, per carità: poche chiacchiere e andiamo avanti, c’è ancora tantissimo da fare.

Promessa mantenuta

Nel corso dell’ultimo consiglio regionale pugliese, l’assessore ai lavori pubblici ha annunciato che l’AQP ha depositato il progetto definitivo del depuratore consortile di Sava e Manduria e dell’annessa condotta sottomarina, confermando, tra l’altro, che la questione del de-finanziamento è solo una partita di giro contabile – con buona pace di chi si è mobilitato con veemenza (e ignoranza) nel nostro consiglio comunale.

Entro pochi giorni il progetto verrà così messo in gara in un unico appalto, evitando i possibili sprechi di una sua “spacchettizzazione”.

Probabilmente, ciò potrebbe significare la fine della carriera politica di Vendola: un politico che mantiene gli impegni? Nel PD devono essere terrorizzati!

Il viaggio della speranza

Dopo la bagarre in consiglio comunale il sindaco Maggi e l’assessore De Cataldo si sono recati in regione a colloquio con l’assessore regionale ai lavori pubblici, Amati, per discutere il problema del depuratore e annessa condotta sottomarina.

Le risposte ottenute sarebbero confortanti: il bando per la gara d’appalto per la realizzazione dell’intera opera dovrebbe essere pubblicato il 14 o il 16 dicembre prossimi (fonte Manduriaoggi). Nell’occasione, il presidente Vendola ha confermato la sua intenzione di venire a Sava ad annunciare la fine del lunghissimo iter amministrativo.

Per quello che so, credo che l’unico ostacolo sia la progettazione definitiva della condotta sottomarina che, a quello che mi risulta, non sarebbe ancora stata inviata dall’AQP agli uffici della regione (o del commissario?) per la sua approvazione.

Speriamo bene.

update: dai manifesti del comitato, apprendo che Vendola sarà a Sava il 14 dicembre alle 18.

A pesci in faccia

Iin consiglio comunale non c’ero, me me lo hanno raccontato, e molto lo immagino leggendo l’articolo pubblicato sul Giornale di Sava – quindi mi sento di dirlo: imbarazzante.

La questione del “definanziamento” della condotta sottomarina è sintomatica di come della questione in aministrazione non importi ad alcuno. Altrimenti non si sarebbero fatti trovare impreparati ad una comunicazione abbastanza comprensibile nel suo contenuto, e di non eccessiva importanza. Per rendersene conto sarebbe bastata un email, come già detto in un commento. Invece niente, prima pescin in faccia in consiglio comunale, e poi oggi viaggio della speranza in regione, dall’assessore Amati.

Farsi trascinare nella bagarre della “minaccia di dimissioni si o no” è una conseguenza logica quindi dell’essere completamente “ignoranti” riguardo a tutto l’iter della vicenda.

Non stupisce infatti, che l’unico problema vero di tutta la questione continua ad essere il cronico ritardo della messa in gara dell’opera, al quale sono a questo punto convinto che il disinteresse dell’amministrazione abbia contribuito.

Insomma: rompere le palle aiuta, dormire molto meno.

Detto ciò, la barzelleta della minaccia di dimissioni della minoranza è il classico teatrino di chi, parimenti disinformato, preferisce buttarla in caciara piuttosto che affrontare le questioni con il senso di responsabilità dovuto, il che non avrebbe escluso la possibilità di sputtanare la maggioranza sul suo immobilismo ( e la sua “ignoranza”)

Siamo messi male, eh.

Fra capo e collo (commenti aperti)

Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, si è parlato di una lettera inviata dall’ATO Puglia al Comune di Sava che, in modo alquanto nebuloso, porta a conoscenza dell’amministrazione che la costruzione della condotta sottomarina, finalizzata allo scarico in mare dei reflui del futuro depuratore consortile, sarebbe stata “definanziata”, almeno in riferimento ai fondi di cui alla delibera CIPE 3/06.

L’opera  infatti verrebbe finanziata con i fondi provenienti dalla tariffa, cioè dalle bollette AQP, per capirci.

Questo almeno è quello che mi sembra di capire, sebbene non possegga gli altri documenti citati nella lettera, e la prosa non sia proprio chiarissima (eufemismo).

In consiglio comunale pare si sia scatenata la bagarre, ma visto che i fondi cipe sarebbero spendibili solo per opere appaltabili entro il 31/12/09, e la condotta è ancora allo stadio di progettazione preliminare, a me parrebbe una cosa logica.

In ogni caso, la mia è un’opinione basata solo sulla lettura di queste righe, e come ho detto, mancano molte tessere del mosaico. Se avete qualche info da aggiungere, o anche qualche opinione in proposito, i commenti sono aperti.

Qui, c’è la lettera.