Il piano di riordino della sanità licenziato ieri dalla Regione Puglia prevede il taglio di 41 posti letto per l’ospedale di Manduria. Già dal giorno 31 gennaio, i sindaci dell’area orientale della provincia si sono riuniti per coordinare una serie di iniziative di protesta, prima fra tutte la convocazione di un consiglio monotematico finalizzato all’approvazione di un ordine del giorno di violenta condanna nei confronti del piano sanitario.
Leggendo della notizia, qualche giorno fa, mi chiedevo quale fosse la posizione dell’amministrazione savese sulla questione.
Dell’amministrazione non so, ma la posizione del sindaco Aldo Maggi è molto chiara, ed è in un’intervista pubblicata su Taranto sera:
Il sindaco Aldo Maggi è una voce stonata nel coro di no dei suoi colleghi del versante orientale che domani sono pronti a recarsi a Bari per contestare i tagli dei posti letto (oncologia e nefrologia) previsti per il nosocomio messapico.
Sindaco, perchè chiudere il Giannuzzi?
“Così com’è non serve a nulla, perchè non garantisce le giuste cure. E’ un cronicario e tenerlo in piedi significherebbe solo salvaguardare i posti di qualche medico”.
La filosofia del piano di rientro regionale è tagliare gli sprechi. Crede che anche il Giannuzzi sia uno spreco?
“Sì, basti pensare a quanto costa un posto letto oggi. Ben 600 euro al giorno”.
Cosa suggerisce, invece?
“Ritengo che il nostro territorio abbia bisogno di eccellenza. Una qualità che al momento il Giannuzzi non credo fornisca. Meglio punti di primo intervento serio. E’ così che funziona in molte altre realtà del Nord Italia. Credo che per tutelare il diritto alla salute dei cittadini bisogna puntare sulla qualità. Meglio pochi ospedali, ma buoni”.
Che farne allora di quella struttura?
“Una casa di riposo per anziani potrebbe essere un’idea”.
m.d.b.
Credo non sfugga a nessuno la facile strumentalizzazione politica di una questione come questa: da un lato la battaglia condotta dagli altri sindaci, TUTTI di centro-destra, dall’altra la facilità di cavalcare un disagio che non è solo degli utenti, ma anche di molti operatori che rischiano di vedere ridimensionato il proprio ruolo, o addirittura trasferita la propria sede di lavoro.
Confesso che di primo acchito, forse condizionato da precedenti esperienze, sarei portato a dar ragione al sindaco Maggi; ma non è possibile liquidare la questione in quattro parole. La struttura è in buona parte fatiscente: accanto ad alcuni servizi/reparti dignitosi, altri fanno veramente rabbrividire per il servizio che offrono all’utenza; tuttavia, l’ospedale di Manduria rimane l’unica struttura facilmente raggiungibile per tanti nostri concittadini/conterranei.
Quindi?
Quindi niente, non ho un’opinione definitiva sulla questione, ma penso che un dibattito pubblico sulla questione in consiglio comunale sarebbe stato molto più utile dell’approvazione delle solite porcheriole.