Sviluppi nel caso Taranto.
La buona notizia: il presidente uscente della provincia di Taranto ha acconsentito ad assoggettarsi alle primarie nel caso la sua candidatura non sia l’unica espressa dalla coalizione. Senza molto entusiasmo, in verità, e con qualche bugia di troppo, ma vabbé.
La cattiva notizia: la regola delle primarie non varrà per Emiliano, Vendola, e forse Pellegrino.
Ecco il comunicato, pubblicato sul sito istituzionale della Provincia:
“Nei Paesi dove le primarie per la scelta del candidato Presidente sono nate, l’uscente non viene mai sottoposto a questo tipo di selezione. È una regola fondata sul buon senso e sulla ovvietà.
Salvo non si ritenga che il governo uscente abbia fatto tanto male da “consigliare” di non ricandidarne il massimo rappresentante, il punto forte per l’eventuale riconferma si basa sempre sulla buona capacità di governo espressa da tutta la coalizione. Nel centrosinistra della provincia ionica non ho mai registrato giudizi negativi sull’operato dell’Amministrazione da me diretta che tra un anno esatto si sottoporrà al vero giudizio che conta: quello degli elettori. Quindi, la richiesta di primarie da parte di alcune sezioni del Pd della nostra provincia è, come è stato spiegato, una risposta ad un principio ideologico e politico generale: “primarie sempre”. Voglio che si eviti quello che è già successo un anno fa e cioè che sulle primarie si spacchi il centrosinistra ionico e che, in questa spaccatura, si infilino giochi e posizionamenti di parte che hanno distrutto la onorabilità di vecchi grandi partiti. Ecco perché, nel pieno rispetto di quanto in proposito decideranno il Pd ed il resto della coalizione, dico di essere disponibile da subito a fare le primarie. Non so se c’è un altro candidato ma non voglio che il “tafazzismo” logori e divida uno schieramento che ha argomenti forti fondati sulle tante realizzazioni compiute, per vincere, e anche bene, le prossime elezioni provinciali. Sono abituato, ormai, ad avere ragione postuma. Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, se si ricandiderà ha chiesto di non essere sottoposto “al supplizio divino” (sono parole sue) perché tali vengono da lui considerate le primarie per un presidente uscente del governo regionale. Il sindaco di Bari Michele Emiliano e la coalizione che lo sostiene hanno deciso che il segretario regionale del Pd sarà ricandidato ma senza primarie. A Lecce, dopo una qualche esitazione, Giovanni Pellegrino sarà ricandidato senza primarie.
A Taranto questo non è dato.
La responsabilità e la voglia di far competere il centrosinistra per vincere, evitando così che l’onda lunga berlusconiana travolga tutto e tutti, mi consigliano questa scelta. Se la coalizione che mi appoggia lo deciderà, si preparino pure i seggi: sono pronto a girare il territorio con umiltà e determinazione per spiegare quanto di buono e di onesto il centrosinistra unito da me guidato ha fatto per la provincia di Taranto”.
Gianni Florido