La scelta del candidato presidente per il centro-sinistra alle prossime elezioni regionali rischia di diventare una questione difficile da risolvere. Senza danni, intendo.
La questione è più o meno questa: Vendola è il presidente in carica, ma è da tempo sulla graticola, dall’altra parte, vi è la posizione di IdV e UDC che, per aderire al “progetto” (il famoso modello-Dellai, o se preferite Aldo Maggi va bene uguale) pongono una netta pregiudiziale nei suoi confronti.
In mezzo c’è il Pd, schiacciato fra la voglia di “mappazza” centrista con Poli-Bortone e compagnia, e la responsabilità politica dell’attuae amministrazione regionale, di cui il partito è azionista di maggioranza.
In un progetto politico serio, fatto da gente seria, il problema sarebbe in realtà di facile soluzione: nessuno pone pregiudiziali sul nome, al tavolo si avanzano le candidature, e se non c’è accordo si fanno le primarie – e buonanotte al secchio.
Ogni altra soluzione sarebbe un pasticcio e non porterebbe a niente di buono.