Da qualche anno, il consorzio delle dolomiti che gestisce gli impianti di risalita delle piste da sci offre un simpatico servizio ai suoi utenti: inserendo il numero di skipass sul sito, permette di visualizzare il percorso effettuato, i km percorsi, le piste afrontate, il dislivello superato e così via: insomma, qualcosa di simile a quei programmino per iphone che permette di pubblicare istantaneamente su internet i dati dei propri allenamenti di running.
Poteva una cosa così inoffensiva, e se vogliamo irrilevante, passare indenne il vaglio del temibile Garante della Privacy?
No, naturalmente: si difende la privacy del cittadino dal… cittadino stesso. Un delirio.
l’aspetto non irrilevante sta nel fatto che ciò rispecchia perfettamente il mal funzionamento di un organismo nato per difendere il “privato” dei cittadini, ma che – non riuscendo a svolgere quel compito, in un mondo popolato di social networks e dominato dalla comunicazione – finisce per complicarne la vita. Esattamente come quando impone costosi ed inutili obblighi anche a bottegai ed artigiani, contestualmente incurante dell’esercito di telefonisti d’assalto che s’impegna, rigorosamente all’ora di pranzo, a cercar di vendere qualunque cosa – in particolare, stranamente, proprio contratti telefonici ….. – esponendosi coraggiosamente ad un’ondata di contumelie assortite nella speranza di agganciare la pensionata di turno.
(noiseFromAmerika)