Balcanizzazione avanzata

Ieri sera, durante il consiglio comunale, la preside De Carlo ha fatto pervenire una comunicazione in cui annuncia la sua uscita dal gruppo consigliare del PdL, e il suo nuovo status di “Indipendente”. Si rifaranno così le commissioni consigliari per la sessantatreesima volta in questa legislatura.

A quanto pare, pur di fronte ai disastri di quest’amministrazione, vale sempre la massima andreottiana secondo la quale il potere logora chi non ce l’ha.

Auguri, comunque.

 

 

Sepolcri tinteggiati a calce

In questo clima da caduta dell’impero, i senatori del PdL, capitanati dal pugliese (farmacista) D’Ambrosio Lettieri, chiedono la calendarizzazione parlamentare di una legge che sancisca il diritto all’obiezione di coscienza del farmacista.

Per capirci: rifiutare la spedizione di ricette che prescrivano la pillola del giorno dopo, e similari.

La mia opinione è che il farmacista abbia il dovere di procurarsi tutti i farmaci correttamente prescritti da parte del medico e amen, senza eccezioni. Non fosse altro che così prescrive la legge.

Nessuno ti ha obbligato a fare il farmacista, se lo fai devi anche sapere che ti può essere richiesto di spedire ricette per farmaci che, se dipendesse SOLO da te, non prescriveresti mai, per convinzione o superstizione poco importa.

Ma tu non sei il medico, sei il farmacista, e non sta a te sindacare sul merito (morale! pfui…) di una prescrizione medica correttamente compilata.

Se poi eserciti questo tuo presunto diritto all’obiezione in condizioni normali, cioè  in un contesto di normale raggiungibilità di altre farmacie, poco male. Se invece sei una farmacia di servizio notturno, o l’unica farmacia in un raggio di chilometri, allora sei una m… , no vabbè, non lo dico.

Calendarizzare i disegni di legge per il riconoscimento del diritto di obiezione di coscienza, oltre che per i medici e gli operatori sanitari, anche per i farmacisti, in modo da permettere loro di rifiutarsi di dispensare alcuni farmaci, soprattutto quelli per la contraccezione d’emergenza. In primo luogo la pillola del giorno dopo, ma anche, in futuro, quella dei cinque giorni dopo, attualmente al vaglio dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). E’ la richiesta avanzata ieri a Roma in occasione del convegno ‘L’obiezione di coscienza del farmacista tra diritto, dovere e legislazione’ dai senatori del Pdl che hanno presentato tre diversi Ddl a palazzo Madama su questo tema.

(dalla newsletter dell’ordine dei farmacisti)

 

Fenomeni paranormali

Ieri sera  comizio-fiume del PDL contro l’amministrazione.

Hanno parlato prima la prof. De Carlo, poi l’avv. Iaia. Molte denunce condivisibili nel merito, ma anche parecchie contraddizioni.

Non entro troppo nel merito, perché non ho avuto la forza e il tempo di ascoltare per intero gli interventi, ma posso dire almeno questo:  elogiare dal palco il valore ed il coraggio della stampa libera (Zamberone, che si papereggiava tutto “prisciato” sotto al palco) mentre a Roma lo stesso PdL approva la legge bavaglio per giornalisti e giudici, è o non è un colpo di genio?

Se tre anni vi sembran pochi

La lucida analisi di Marco Simoni sul PDL all’indomani della famosa direzione nazionale

Uno sguardo veloce ai risultati del governo Berlusconi mostra infatti un progetto chiaro e perseguito con coerenza. Un progetto di conservazione sociale, in cui si protegge ogni rendita acquisita. Un progetto difeso e sostenuto dalle principali corporazioni italiane, compresa larga parte dei sindacati, e che ha come effetto non voluto – ma evidente – l’esplosione delle disuguaglianze, secondo qualsiasi metro le si voglia misurare. Un progetto conservatore che, in maniera non sorprendente, adotta una narrazione populista, individua nemici di classe (i radical-chic) e gradini inferiori da schiacciare (gli immigrati), con un’araba fenice – panacea irreale dei problemi del paese – che per sostenersi ha bisogno di non essere mai raggiunta: il federalismo.

…ma con uno sguardo allargato alla difficile situazione del Pd.

Per cominciare, si potrebbe osservare che il PD è diviso ancora maggiormente del PDL. Per dirne una: non è ancora riuscito a trovare la strada per un’equilibrata convivenza tra gli esponenti più vivaci e di successo (nel senso del consenso elettorale) delle nuove generazioni, e una vecchia guardia che continua a non tollerare ogni iniziativa politica che sfugge al suo controllo. Inoltre, fa abbastanza impressione sentire Bersani che a tre anni dalla fondazione del PD, e a oltre un anno dalla sua candidatura a segretario, conclude la direzione del partito suggerendo che “serve un progetto per l’Italia” mentre qualsiasi persona di buon senso si aspetterebbe di sentirselo spiegare, questo progetto.

E pure questa

A proposito del solito patetico balletto di cifre fra manifestanti e questura, Gasparri viene smerdato da Enzo Letizia, del sindacato dei poliziotti:

Quello del calcolo dei partecipanti è problema di quinta elementare. A Roma sono arrivati 770 pullman, secondo le stime di funzionari di polizia comandati in piazza. Tenuto inoltre conto che il numero massimo per metro quadro è di 4 persone, che i funzionari hanno visto le riprese effettuate dagli elicotteri per l’intera durata della manifestazione e che essendo nota la superficie della piazza e delle vie adiacenti, il calcolo approssimativo dei manifestanti è problema di quinta elementare. Perciò invitiamo il senatore Gasparri a farsi fare i conti da persone che abbiano la dovuta competenza, evitando di pensare che eventuali problemi organizzativi possano essere mascherati accusando i funzionari di polizia della questura di Roma».

(Via Carletto Darwin)

Capire tutto vent’anni prima

“Sono sempre i Milioni quelli che se ne vanno”

(GP)

Serietà, innanzitutto /4

Manduriaoggi riporta che alle primarie di ieri hanno votato per il centro-sinistra anche Antonio Calò e Lorenzo Bullo.

Una curiosità: a Manduria hanno votato anche Antonio Calò, esponente del PdL ed ex sindaco della città, e Lorenzo Bullo, coordinatore cittadino della Puglia Prima di Tutto. Entrambi hanno dovuto firmare la condivisione del programma regionale del centrosinistra

Ai gggiovani del PdL savese

(che poi tanto gggiovani non sono)

Visto che sicuramente, anche quest’anno protesterete fieramente per la mancanza di addobbi natalizi per le strade di Sava al nove di dicembre, evitate almeno di attaccare i manifesti sui cassonetti, o sugli alberi della villa vecchia.

Grazie dell’attenzione.

Le primarie viste da destra

Qualcuno si domanda quando verrà data la possibilità di scegliere agli elettori del PdL.

Chi scrive non riesce a nascondere un pizzico di invidia per quanto succede sulla riva sinistra del fiume e proprio non riesce a non dispiacersi del fatto che il centrodestra non sappia importare un modello, quello americano delle primarie, che dovrebbe essere nel dna di una forza autenticamente conservatrice (nel senso anglosassone del termine) e riformista come quella che aspiriamo a costruire.

Merito, competizione, opportunità: sono le parole su cui abbiamo fondato un credo sociale, politico, economico. Poi, però, ce ne siamo pressoché dimenticati , li abbiamo rinchiusi nel cassetto e abbiamo sfoderato una buona dose di immobilità sostanziale. Il posto fisso di Tremonti, tra parlamentari nominati e un partito senza democrazia interna, è già realtà. Almeno in politica.

Serietà, innanzitutto /3

I riformisti di Gaetano Carrozzo hanno raggiunto un accordo con il PdL.