Guerra fra poveri /2

Ecco le lungimiranti mosse del pd avetranese sula questione del depuratore Sava-Manduria:

«Come Partito democratico di Avetrana – si legge in una nota – siamo fermamente convinti che la scelta di far nascere in una zona altamente turistica un depuratore di quelle dimensioni e con lo scarico a mare, sia un danno enorme all’ambiente, al turismo e quindi all’economia». Rivolgendosi all’esponente politico di riferimento nel Consiglio provinciale, i democratici avetranesi hanno già ottenuto l’interesse del consigliere provinciale, Bartolo Punzi il quale ha già convocato la commissione provinciale Ambiente per discutere del caso. La seduta che si è svolta il 17 febbraio alla presenza anche dell’assessore all’Ambiente, Michele Conserva, ha deliberato di invitare il presidente Gianni Florido ad opporsi mediante ricorso al Tar alla scelta del comitato Via, valutazione impatto ambientale, che ha dato parere favorevole al progetto in questione.

 

 

Guerra fra poveri

Gli unici che vincono sempre sono gli avvocati:  dopo la valutazione d’impatto ambientale positiva espressa dalla Regione Puglia sul depuratore consortile di Sava e Manduria, Manduria e Avetrana già annunciano il ricorso al TAR.

(Manduriaoggi, che siccome non permette il copia e incolla non viene più linkato su questo blog, e amen)

Democraticamente del 24-11-2010

La tormentata storia del depuratore consortile per Sava e Manduria ha vissuto nelle scorse settimane un altro momento importante. Dopo il blocco della gara d’appalto causato dal ricorso al tar dei comuni di Manduria e Avetrana, è ripreso l’iter delle procedure necessarie per la sua realizzazione.

Un passaggio fondamentale è stato l’acquisizione dei pareri di tutti gli enti interessati attraverso due conferenze dei servizi tenutesi il 25 ottobre e l’8 novembre in Regione Puglia.

E’ importante notare come l’acquisizione di questi pareri fosse obbligatoria ma non vincolante rispetto alle scelte operate dall’ente appaltatore, la Regione Puglia.

E meno male, aggiungerei, perché a leggere i verbali della riunione verrebbe da dire che, semplicemente, alcuni comuni proprio non lo vogliono, questo depuratore.

Continua a leggere “Democraticamente del 24-11-2010”

A che punto siamo col depuratore

La settimana scorsa si è tenuta la conferenza dei servizi necessaria alla realizzazione del depuratore consortile per Sava e Manduria.

Si tratta  di una riunione in cui tutti gli enti interessati a vario titolo al progetto  esprimono la loro opinione, diciamo così. La mancata assunzione di tutti i pareri era stato infatti il motivo che aveva portato il TAR a bloccare la messa in gara del depuratore a causa dei ricorsi dei comunni di Manduria e Avetrana.

La riunione si è quindi tenuta per superare il blocco del procedimento operato dal tribunale amministrativo e permettere  l’avvio delle procedure della gara d’appalto per la realizzazione dell’opera.  Un atto formale, in pratica, in cui i pareri espressi dai vari comuni non sono in realtà vincolanti per la regione puglia, che è l’ente appaltante.

L’importanza della riunione non era quindi nelle opinioni espresse, ma nel fatto che tutti avessero finalmente potuto esprimerla, l’opinione. Detto ciò, quindi, questo articolo potrebbe benissimo essere classificato nella sezione “fuffa”.

Però.

Il sindaco di Manduria può anche venire a raccontare le favole, tipo “siamo a favore dell’utilizzo del depuratore attuale”, cosa palesemente impossibile visto che non c’è alcuna ipotesi possibile di recapito finale delle acque depurate, ma dal sindaco di Sava mi aspetto una posizione unica e chiara, molto semplice: “ci sono i soldi, c’è il progetto, vogliamo il depuratore consortile nel più breve tempo possibile” – e amen.

E non:  “siamo d’accordo con la proposta del sindaco di Manduria” (sic)

Tutto daccapo

Quando faranno una valutazione d’impatto ambientale sul NON avere un depuratore?

Il Tar di Lecce ha annullato il parere favorevole di compatibilità ambientale espresso dal Servizio ecologia della Regione Puglia per il progetto relativo all’impianto con scarico nel mare di Specchiarica del depuratore a servizio degli abitanti di Sava, Manduria e delle marine di Manduria. La sentenza che porta la firma del presidente del Tar Aldo Ravalli è stata emessa ieri e boccia sonoramente i piani regionali e rimette in gioco tutti i progetti dell’Acquedotto pugliese fortemente sponsorizzati dal governo Vendola e dall’amministrazione di Sava ma osteggiati dall’amministrazione uscente di Manduria e dalle comunità di Maruggio e Avetrana.

Eccolollà

L’unica cosa confortante, al momento, è che lunedì almeno la campagna elettorale sarà finita, finalmente.

Quattro candidati sindaci su cinque (l’assente è Pompilio Rizzello di Sud libero), hanno sottoscritto il «Protocollo per l’ambiente» proposto dal circolo di Legambiente di Manduria. Il documento che è un vero patto per l’ambiente che il futuro sindaco si impegna a mantenere una volta eletto, riporta dieci punti che necessitano di un’urgente intervento: dalla richiesta di una pianificazione per le antenne, al rifiuto dello scarico a mare del depuratore, al secco No per il nucleare, alle indagini sull’alta incidenza di carcinomi e così via.

Di prima mano

Il dibattito di cui si parlava qui cresce d’interesse grazie ai contributi dell’ingegnere che ha progettato l’impianto per conto di AQP.

Pubblico integralmente un collage dei suoi ultimi interventi, davvero molto interessante.

Il riutilizzo in agricoltura (laddove ci siano colture intensive idroesigenti) e le trincee disperdenti non sono un recapito finale, hanno comunque bisogno di un cosiddetto “troppo pieno” che può essere costituito da un corpo idrico superficiale (fiumi o mare) o dai primi strati del sottosuolo. Nello specifico le trincee disperdenti, per le quali la regione puglia ha fatto diversi esperimenti, si sono rilevate dei fallimenti da tutti i punti di vista. Continua a leggere “Di prima mano”

Intanto, su Facebook

L’attuale assessore di Maruggio con delega “a Campomarino” ha creato un gruppo dal titolo molto significativo: “Salviamo Campomarino da un sicuro disastro ecologico”.

Indovinate di cosa si parla: forse della mancanza di acqua potabile? Dell’abusivismo edilizio? Della mancanza di una circonvallazione completa? Del porto che dovrebbe essere dragato da anni, in cui non si può nemmeno entrare con le barche dai 10 metri in su e da cui emanano fetori nauseabondi? Delle opere pubbliche incompiute sulla piazzetta?

Ovviamente no… si parla del depuratore consortile di Sava e Manduria.

Non se ne capisce più la dritta

Su Manduriaoggi, a proposito della recente riunione tenutasi in prefettura, la posizione del comune di Sava viene allineata a quelle dei comuni contrari allo scarico a mare previsto dall’attuale progettazione.

Il Comune di Sava, rappresentato dall’assessore Ivano Decataldo, ha fatto notare la necessità di avere al più presto il depuratore, ma ha anche espresso la propria comprensione verso le preoccupazioni dei comuni che si estendono sino alla costa e che traggono dal turismo una fetta consistente di risorse della propria economia.
A favore del progetto, così come è stato firmato, restano quindi solo la Regione Puglia (rappresentata dall’assessore alle Opere Pubbliche Amati) e l’Acquedotto Pugliese (rappresentato dai tecnici De Risi e Andriani e dal direttore della sede di Taranto Salinari).

Assessore, ci illumini…

Aggiornamento: sul sito del Comitato di Salute Pubblica c’è un resoconto dell’incontro, ma non chiarisce un punto secondo me importante, almeno politicamente: la posizione ufficiale del Comune di Sava.
Favorevole o contrario?

La storia infinita

Come anticipato nei commenti da Gianni Contino, si svolge quest’oggi in prefettura un incontro fra l’assessore regionale Amati, i sindaci di Sava, Manduria, Avetrana, Maruggio per cercare un possibile accordo sulla questione scarico a mare.

Gli aspetti del progetto di Vendola di maggiore contrasto sono quelli del livello di depurazione delle acque reflue (di tabella 1 o 2 secondo la Regione, mentre gli ambientalisti e gli amministratori di Manduria, Avetrana e Maruggio pretendono il massimo della raffinazione della tabella 4) e la lunghezza della condotta sottomarina: un chilometro per la Regione, tre e mezzo per gli enti locali. A non trovare obiezioni su tutto sono invece gli amministratori e la popolazione di Sava che vedono nel progetto del presidente uscente della Regione la soluzione all’annosa mancanza di fognature in tutto il proprio territorio.

Da segnalare sul quotidiano di oggi un democristianissimo intervento dell’ex-sindaco Francesco Massaro sulla questione. Purtroppo, non c’è link.

Pfui.