Lo ammetto.
Di fronte alla marea montante di bestialità partorite da questo governo, alcune di una stupidità e una cattiveria persino insolite per la tradizione politica di questo paese (ed è dire tutto), siamo costretti ad accapigliarci fra noi per decidere se il segretario dev’essere Veltroni, o un altro. Se debba essere giovane o vecchio, e, chiunque sia, se dobbiamo rimanere alleati di Di Pietro, o ritornare alle alleanze di conio vecchio, o semi-nuovo.
O magari allearci con Casini. Sentito dire a omnibus (la7) questa mattina : chiunque ma non Di Pietro (Calderola).
Nel frattempo passano misure come il decreto sicurezza dove accanto a misure inutili e forse razziste, prese solo per pagare la cambiale elettorale con chi (molti di noi) chiede (indovina un po’) sicurezza, con un emendamento si bloccano tutti i processi che riguardano proprio quella micro-criminalità diffusa che, a parole, si vorrebbe colpire.
Per non parlare di una legislatura che dovrebbe essere federalista, ma che abolisce la tassa più federale di tutte, l’i.c.i., o della cordata che doveva salvare Alitalia, volatilizzata. Roma ora è una città sicura, Napoli è pulita….
Io credo ci sia un problema d’informazione in questo paese, ma anche di comunicazione dentro e fuori del Pd.
Siamo sempre a rimorchio: del più importante esponente politico della coalizione a noi avversa, o del nostro alleato più caciarone.
Eppure credo che fra l’uno e l’altro ci sia un margine di agibilità enorme, inteso non solo come rendita e visibilità politica strumentale (grazie, Clo), ma proprio come contributo da dare ad un paese che sta andando in malora: per conto del proprio elettorato, ma nell’interesse di tutti, nessuno escluso.
Se solo non fossimo intenti a colpirci nelle palle da soli…