Elezioni provinciali – breve commento

In realtà c’è poco da dire: trionfa la regola del “fotticompagno”, sempre molto in voga a Sava.
L’elettorato si è diviso in mille rivoli che renderanno molto difficile una qualsiasi rappresentanza in provincia. L’impressione complessiva è di un paese immobile, dove non esistono leadership credibili e nemmeno se ne intravedono all’orizzonte ma dove tutti sono contenti lo stesso, perché l’importante è che abbiano perso anche gli altri.

Buone notizie anche dalla Svezia

Uno dei dati più interessanti della serata (insieme all’incredibile affermazione dei Verdi in Francia, 15%) è senz’altro il successo dello svedese partito dei Pirati: 7,4% dei voti nazionali e seggio al parlamento europeo. A difesa della libera navigazione in rete.

Sava – Elezioni europee 2009 risultati definitivi

Ecco i risultati definitivi così come comunicati dall’ufficio elettorale, che, grazie ai soliti presidenti di seggio pasticcioni, per non dire altro, ha chiuso i conteggi questa mattina alle 5.
Europee 2009 sava

Endorsement

Questo blog, cioè io ma dire blog fa più figo, sostiene la dott. Alfonso, candidata per il PD alle prossime elezioni provinciali per il collegio di Sava/Fragagnano. Mi dispiace di non poter votare anche per Natty Patané, persona serissima e competente, e non perché me lo impedisca qualcuno, ma per semplici motivazioni politiche.

Per le europee invece, visto e considerato che nella lista del PD non paiono esserci candidati come la Serracchiani o Scalfarotto, che avrebbero avuto il mio voto senza indugio, la candidatura nell’IdV di Giovanni Pesce, bravissimo avvocato e ottima persona (nonché amico d’infanzia, ma ciò è  irrilevante su questo blog), rimane una serissima alternativa.

Augh, ho detto.

Ps: e ai referendum si vota si, ovviamente.

La parola fine

Luca mi ha convinto definitivamente, amen.

Il quorum è una garanzia, non un ostacolo, per l’applicazione della democrazia. Serve a impedire che pochi decidano per tutti, non a impedire che molti possano decidere. Fino a che crediamo nell’applicazione della democrazia, l’astensione consapevole è sicuramente un diritto (ne scrissi già qui), ma l’obiettivo primario è ottenere che più cittadini possibile possano esprimere la loro volontà. E ogni accorgimento perché ne abbiano l’opportunità e sia loro facilitata la scelta se votare o no, è desiderabile e necessario.

Non so se mi sono capito

Domenico Rana, Matteo Di Giorgio, Giuseppe Tarantino, Martino Tamburrano: è questa la rosa dei nomi dalla quale uscirà il candidato del Pdl e di AT6 alla presidenza della Provincia. L’intesa tra il Popolo della Libertà e la Lega d’Azione Meridionale passa da una di queste quattro vie. «Ho già l’accordo con il ministro Raffaele Fitto», ha annunciato stamattina Giancarlo Cito, in una conferenza che sembra essere stata convocata per rimarcare il suo ruolo determinante nel centrodestra. «Con Fitto ci siamo stretti la mano, l’accordo non è in discussione»

Poi un “avvertimento” «agli uomini di Florido» («se continuano ad attaccarmi, gliela canto io la serenata sulla Provincia») e infine una profezia su Stefàno: «Dopo le elezioni se ne andrà a casa».

(Tarantosera)

In cambio, appare scontata la candidatura del figlio di Cito, Mario, alle europee nella lista PdL.

Insomma, non Bassolino

Nell’imminenza delle elezioni europee riteniamo importantissimo che la scelta delle candidature del Partito Democratico avvenga sulla base di criteri nuovi che privilegino la costruzione di una classe politica motivata e le competenze internazionali e aggiornate dei candidati rispetto ai longevi curriculum istituzionali di rappresentanti già carichi di responsabilità.

Le ragioni sono molte ed essenziali per la crescita del PD, dell’Italia e della sua rappresentanza europea.

–       Il Parlamento Europeo ha bisogno di persone attente alla modernità e ai cambiamenti internazionali, per le quali il futuro e non il passato sia un elemento decisivo della propria prospettiva politica. E di persone desiderose di impegnarsi e mettersi in gioco piuttosto che di trovare un sereno e confortevole ambito di rappresentanza. E ne hanno bisogno l’Europa, l’Italia e i suoi interessi europei.

–       Il centrosinistra italiano possiede molte nuove competenze e disponibilità che non hanno finora trovato spazio nell’esercizio della politica nazionale e per le quali la concretezza dell’attività europea sarebbe il migliore terreno di formazione e valorizzazione.

–       Il futuro del PD ha bisogno di una nuova classe dirigente, e la sua crescita politica è da molti anni assente dagli impegni dei partiti di cui è erede. E ne ha bisogno il futuro dell’Italia.

–       In tempi di delusione e insoddisfazione per le recenti vicende politiche nazionali non darebbe una buona impressione agli elettori la riproposizione come candidati al Parlamento Europeo di persone che già occupano seggi al parlamento nazionale o incarichi istituzionali di altro tipo, salvo che se ne dimettessero prima. È importante che chiunque si candidi al Parlamento Europeo assuma l’impegno di dedicarsi pienamente ed esclusivamente al suo mandato per l’intera legislatura: chi viene eletto rimanga in Europa.

–       Le elezioni europee attraggono per la natura dell’istituzione un voto di opinione e appartenenza, più che un’adesione a politiche definite o personalità specifiche. L’investimento su nomi meno noti e rodati non comporta quindi rischi di comunicazione, anzi andrebbe esattamente verso una richiesta di rinnovamento ormai molto insistente, oltre che legittima.

Avere caro il futuro dell’Europa, come si dice sempre, significa affidarne le istituzioni al futuro stesso, e non zavorrarle del passato. Noi chiediamo che queste indiscutibili ragioni orientino le scelte nella selezione delle candidature, e che guidino il Partito Democratico nella fedeltà al suo progetto.

Giovanni Bachelet, deputato del PD
Francesco Boccia, deputato del PD
Gianrico Carofiglio, senatore del PD
Giuseppe Civati, consigliere regionale del PD
Cristina Comencini, Direzione Nazionale del PD
Paola Concia, deputata del PD
Gianni Cuperlo, deputato del PD
Roberto Giachetti, deputato del PD
Sandro Gozi, deputato del PD
Pierfrancesco Majorino, capogruppo PD Comune di Milano
Teresa Marzocchi, Direzione Nazionale del PD
Matteo Renzi, Presidente della provincia di Firenze, del PD
Luca Sofri, Direzione Nazionale del PD
Salvatore Vassallo, deputato del PD

(wittgenstein)

Post scriptum

Se poi, come si dice, Bersani calcolasse di mandare il partito alle elezioni senza un vero segretario per non bruciarsi e per raccoglierne le ceneri solo dopo, consegnando così il Pd ad una batosta elettorale ancora peggiore delle precedenti per mero calcolo personale, non sarebbe un leader, ma solo un quaquaraqua.