La morale è in fondo

Parcheggio la macchina in piazza san giovanni. Penso di essere a posto, è domenica e il parcheggio non si paga. Lavoro tutto il giorno, e nel pomeriggio vado a prendere il caffè al bar.
Sono le 5, e la signora, gentilissima, mi avverte che mi hanno fatto una multa.
“Ma no è domenica”
“si, ma c’è la manifestazione di Ivano con i giochi di strada”
“Opporc…!”
In effetti è così, c’era un’ordinanza di divieto, e non potevo parcheggiare. Lasciamo perdere che siccome piove la manifestazione non si fa e hanno appena aperto la strada al traffico: non dovevo parcheggiare lì, pirla io a non accorgermene.

In pratica, l’ordinanza è servita solo a farmi la multa.

Torno in farmacia, e il PPP (presidio permanente del Pedro) mi sfotte: “dotto’, t’hanno fatto la mnulta aaaah!” “essì”, dico io. “E com’è: pure agli assessori fanno la multa mo’?!” …e giù grasse risate.
(Una multa può essere un ghiotto argomento di conversazione nel pigro pomeriggio della domenica)

Ma dopo la domenica arriva il lunedì, sempre di festa, e con lui Giovanni Caforio che dal palco urla e sbraita che non mi hanno fatto la multa perché sono assessore.

Morale della favola: ne sanno di più al Pedro che a Vivavoce.

Notizie dalla Bulgaria

L’incontro Pd-M5S non è stato un gran successo: la sua proposta del “doppio registro”, qualunque cosa significhi non è stata un granché apprezzata dai grillini.

Non bisogna però disperare, un grosso impedimento alla formazione di un governo a guida Bersani è stato superato: questo pomeriggio si è tenuto il congresso del circolo del PD di Sava.

Battute a parte, spero che il partito possa contribuire in modo utile al dibattito politico locale, senza manifesti come questo e stupidaggini simili, che davvero non fanno onore a chi li realizza.

Sono messaggi di cattivo gusto oltre che sbagliati nella sostanza: in media in Italia i tempi di realizzazione di un’opera pubblica sono di circa sette anni, a Sava oltre dodici. E infatti, alcune delle opere dell’elenco presente sul manifesto hanno nascita ben precedente al 2007.

Da ciò discende una semplice considerazione: se vuoi TUTTI i meriti di realizzazione un0’opera pubblica hai due possibilità: o la realizzi a tempo di record, o ti fai rieleggere. Purtroppo per il PD, non sono riusciti in nessuna delle due.

Detto ciò, auguri di buon lavoro al nuovo segretario, Silvio Testa.

 

A ‘sto giro passo

Alle ultime elezioni politiche alla camera ho votato per Fare (per Fermare il Declino).

Da qualche giorno sono state pubblicate le regole per il prossimo congresso. Per votare bisogna essere tesserati, e la tessera costa 30€. Per chi ha effettuato donazioni  almeno equivalenti al movimento, la tessera è gratis.

Io solo 25.

Rassegna stampa della domenica

Se ha ragione Leonardo, il PD è finito.

c’è un solido blocco in Italia che piuttosto di votare per un centrosinistra europeo è disposto a votare per i batteri del calcare, alcuni dei quali hanno effettivamente partecipato alle parlamentarie di Grillo e Casaleggio

[…]

Il punto è che quello che abbiamo perso il 26 febbraio è qualcosa di lievemente più grave che una leadership di partito: secondo me il partito non ha più possibilità di risollevarsi da una batosta così. Anche l’automatica reazione dei sostenitori di Renzi, per quanto comprensibile, non ha molto senso: se il PD è il partito delle primarie, che ha espresso il suo candidato alle primarie, e se questo candidato è piaciuto così poco agli elettori, forse il problema non è soltanto Bersani. Forse vanno ripensate anche le primarie, perché non hanno mai espresso un candidato in grado di vincere le elezioni – e non si vede come possano riuscirci in futuro. Chiedere le dimissioni di Bersani implica che ci sia ancora qualcosa da cui ci si può dimettere: per me semplicemente non c’è, il PD è nei fatti finito.

Il caso del giorno, da molti anni a questa parte

Tre mesi fa su Facebook viene pubblicato il video della triste storia di un nostro concittadino accampato con la compagna disabile e incinta in una casa di campagna sulla via per la stazione. Senza porte, finestre, acqua corrente né luce.

Da pochi giorni abbiamo saputo che la coppia si è separata, e mentre la donna è ospite di alcuni conoscenti, il nostro concittadino, che d’ora in poi chiameremo G., è di nuovo senza tetto, accampato in un immobile fatiscente occupato abusivamente.

Cosa è successo nel frattempo?

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Gli è cresciuta la barba, nel frattempo

Il ricordo più deprimente della mia attività di Sindaco  è certamente quello delle riunioni di maggioranza. Immaginate una ventina di persone, rappresentanti di una decina di liste e movimenti, che nella migliore delle ipotesi, quando sono d’accordo, devono per forza ripetere tutti quanti la stessa cosa per ore, e nella peggiore si accapigliano all’infinito – spesso sul nulla.

In una di queste riunioni, indetta a proposito di chissà cosa, tutti i presenti cominciarono a lamentarsi di quanto poco si potesse fare con le misere risorse del bilancio comunale ( vorrei vederli adesso, tutti quei soldi!), e in breve la riunione si tramutò in una litania senza fine di lamentele e invettive contro la mala sorte, il governo, le leggi finanziarie, i buchi neri e le supernova.

In un attimo di silenzio,  qualcuno sbottò: “ma se non si possono fare le cose per le quali ci vogliono i soldi, potremmo almeno fare le cose gratis: che cosa ci impedisce di approvare un Registro per le Unioni Civili???”. A parlare era stato l’ottimo Tonino Stani, allora segretario di Rifondazione Comunista buonanima, e il tono era quello di chi si è veramente rotto le palle a parlare di niente.

Si fece silenzio, lo guardammo tutti quanti, sorpresi – quasi nessuno di noi aveva capito di cosa stesse parlando.

Dopo un attimo,  ritornammo tutti convinti a parlare del nulla, e il buon Tonino abbandonò la riunione – e pure la maggioranza.

Ecco, a distanza di anni vorrei scusarmi con lui di non aver dato la giusta importanza alle sue parole, ma vorrei anche dirgli che oggi il Consiglio Comunale ha approvato il Registro delle Unioni Civili.

Grazie a tutti, e anche un po’ a Tonino.

 

 

 

Dlìn dlòn!

Questo pomeriggio alle 18:00 in seduta pubblica nella sala consigliare del Comune di Sava, si riuniscono in seduta congiunta le commissioni consigliari Servizi Sociali e Affari Generali per l’esame del Regolamento delle Unioni Civili che verrà presentato per l’approvazione in consiglio comunale sabato 16 marzo alle ore 9:00.

 

 

Le 8 (ennesime) proposte del PD

A quanto pare, Bersani verrà incaricato da Napolitano di formare un governo.

La maggior parte degli osservatori ritiene quasi del tutto impossibile che riesca nell’intento di ottenere la fiducia. Anche l’ipotesi più favorevole, una fiducia basata dall’allontanamento dall’aula di parti del Pdl, o del M5s, determinerebbe di fatto un governo di minoranza, che non ci porterebbe da nessuna parte.

Dovesse fallire, cosa attualmente molto probabile, Napolitano affiderebbe al suo successore il compito di assegnare un nuovo incarico.

Bersani ha quindi una sola possibilità, e intende giocarsela  sul famoso programma di otto punti, che trovate qui.

Bene, l’avete letto?

Ecco, io la penso come Luca Ricolfi, paro paro.

Che cosa vi troviamo, infatti? Fondamentalmente due cose.

Primo, un umiliante strizzare l’occhio a Grillo, con la ripresa di temi cari al Movimento Cinque Stelle (misure anti-casta, “banda larga”, “ottimizzazione ciclo dei rifiuti”, “recupero aree dismesse”, etc.), ma silenzio assoluto sulla sua proposta chiave (condivisa anche da Matteo Renzi), e cioè l’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti. Su questo il punto 3 di Bersani si limita a dire: “Legge sui partiti con riferimento alla democrazia interna, ai codici etici, all’accesso alle candidature e al finanziamento”. Formulazione farraginosa e vuota, da cui si può dedurre solo che il finanziamento resta in piedi e si tratta unicamente di fissarne l’entità, in totale spregio del risultato del referendum che lo aveva abolito giusto vent’anni fa.

Secondo, una riproposizione, in molti punti e sotto-punti del programma di governo, del medesimo linguaggio usato in campagna elettorale, un linguaggio che, se (forse) ricompatta la base dei militanti, è invece del tutto controproducente quando si cerca di arrivare all’elettore normale, che non solo ignora il codice della politica ma lo detesta.

[…]

Gli “8 punti” di Bersani grondano di leggi, norme, misure, piani, revisioni e rivisitazioni su tutto e su tutti: “misure per la tracciabilità”, “rivisitazione delle procedure di Equitalia”, “revisione degli emolumenti”, “legge sui partiti”, “legge sulla corruzione”, “norme efficaci sul voto di scambio” “norme sui conflitti di interesse”, “norme contro il consumo del suolo”, “norme sulle unioni civili”, “norme sull’acquisto della cittadinanza”, “contrasto all’abbandono scolastico”, “piano bonifiche per lo sviluppo delle smart grid”. Ma a chi parlate? E che cosa credete di comunicare, se non la vostra pretesa di occuparvi un po’ di tutto, e quindi la nostra certezza che finirete per combinare ben poco?